La voce di Elena rinchiude i colori del mare e le sue sonorità.

Da sempre ricama le storie che interpreta con l’intensità del suo cantare, con la mescolanza di culture che si sovrappongono nel suo creare, con lo sguardo sempre vigile al raccolto di un vissuto che fa suo anche quando racconta le vite degli altri.

“Làntias” è il nome del suo nuovo progetto, un viaggio condiviso con le persone che la affiancano quando la musica produce emozioni e che nasce dalla collaudata complicità di artisti che con lei “camminano”, tra le note, da tanto tempo.

“Un pregevole album nel quale la signora del canto isolano ha raccolto dodici brani, tra composizioni originali e riletture, caratterizzati dal respiro elegante degli arrangiamenti che avvolgono la splendida voce della cantante sarda”, scrive Salvatore Esposito.

Porta i segni della sua terra e li esprime con i suoni e i richiami delle sue radici, ma la voglia di esplorare è la condizione che ha plasmato lo stile di Elena, caratterizzando un repertorio che dalle origini ai giorni nostri ha saputo catturare sensibilità e suggestioni del mondo, senza confini, che le gira intorno.

Le launeddas di Luigi Lai introducono il canto che da il titolo all’intero progetto, il quale attraversa diversi argomenti che riflettono l’inquietudine dei tempi che viviamo, ma anche l’ottimismo con cui dobbiamo cominciare a guardare.

“Sa làntia” è il lume che porta luce dove domina il buio, è la visione con cui si può allontanare un mondo dal quale desideriamo uscire.

Elena canta sono quel che “sente” e vive le storie a cui da voce.  

Storie di donne libere come Nora, ritratta in un giorno di festa, affacciata sulla vita e con la voglia di ballare e storie di donne umiliate dal dolore e piegate dalla violenza del male.

Storie di gente che nasce nel posto sbagliato, uccisa dall’ingiustizia delle guerre bagnate di sangue, dalla ferocia degli attentati, dall’indifferenza degli uomini, dal desiderio di fuggire prima di annegare.

Ogni brano ha la sua musica, un’atmosfera che colora il racconto sul quale le parole si adagiano.

Sono di altissimo livello i musicisti e le collaborazioni che scandagliano l’intero progetto, lo rinforzano con la qualità dell’esperienza e lo tratteggiano con il tatto che solo l’arte può imprimere alla meccanica dei suoni.

Ci piace ribadire che anche in questa occasione Elena Ledda ha forgiato il suo talento con la passione di un artigiano, limando il suo canto di luce e facendo brillare la sua voce di canto.

Il suo universo è poesia che danza con le memorie, è musica che torna ad essere poesia.

 

 

SCHEDA DEL DISCO

 

S’ARD Music presenta “Làntias”, il nuovo disco di Elena Ledda

 

S’intitola “Làntias” il nuovo progetto discografi co di Elena Ledda, frutto di preziose sinergie e collaborazioni che sintetizzano un percorso artistico che spazia dalla Sardegna al mondo. L’album – prodotto dall’etichetta S’ArdMusic - comprende dodici brani ispirati dalle complesse vicende umane che caratterizzano la società alle soglie del terzo millennio. Un disco intenso in cui musiche e parole viaggiano tra le intricate trame della contemporaneità, senza perdere il legame con le radici.Storie forti in contesti attuali, che vanno dalle stragi di innocenti in ogni parte del mondo in Ses andau e De arrùbiu, alle tragedie dei migranti nei nostri mari e nelle infuocate sabbie del deserto in Cantu Luxis e Arenas; alla violenza che esplode nelle relazioni tra uomo e donna in Bèni. Tematiche che non possono non toccare le corde di un’artista, che sente l’esigenza di fare del proprio lavoro uno strumento di comunicazione attraverso il quale cercare di trasmettere emozioni, dare occasione di riflessione e, per quanto possibile, indicare piccoli lumi (Làntias) di speranza. Ma Làntias non tralascia i suoni e i colori della festa religiosa popolare, dove si rivivono sogni e passioni con Nora; il richiamo alla semplicità e alla saggezza dell’antica civiltà contadina, l’evocazione di padri che fungano da guide e maestri per una più sana esistenza con Làntias e Torrandi; il gioco tra senso e nonsense in una trascinante fi lastrocca sulla consapevolezza dell’uomo in relazione al suo passaggio sulla terra con Ca sa terra est tunda. Un’antologia poetica racchiusa in nove pezzi emblematici, scritti in sardo da Maria Gabriela Ledda (con la partecipazione di Enzo Avitabile per De arrùbiu) e tradotti in musica da Mauro Palmas, Silvano Lobina e Marcello Peghin, che hanno accompagnato Elena Ledda nel suo intenso cammino e nella sua evoluzione artistica, sul palco come in sala d’incisione. Impreziosiscono e completano idealmente l’itinerario tra le emozioni tre splendide canzoni d’amore: Serenada, del musicista galiziano Antonio Placer; la Ninna nanna in re di Bianca D’Aponte, omaggio alla talentuosissima cantautrice aversana scomparsa all’età di 22 anni e un celebre canto popolare andino, Ojos Azules. La produzione artistica del disco è curata da Michele Palmas per S’Ardmusic & Egea e gli arrangiamenti sono di Silvano Lobina. Il progetto artistico ha voluto mettere in risalto il talento e la meravigliosa, incantevole voce di Elena Ledda e il “suono” di un ensemble che dopo tanti anni di musica insieme ha consolidato una propria originale cifra espressiva. In questo contesto si inseriscono i preziosissimi incontri documentati nel disco, con musicisti come Enzo Avitabile, Luigi Lai, Gabriele Mirabassi e Gianluca Pischedda.

 

CREDITS

 

Musicisti 

Mauro Palmas, Marcello Peghin, Silvano Lobina, Andrea Ruggeri, Simonetta Soro

Guests: Gabriele Mirabassi, Luigi Lai, Enzo Avitabile, Gianluca Pischedda, Gigi Biolcati

 

Prodotto da Michele Palmas per S’Ardmusic

Progetto artistico: Elena Ledda e Gabriela Ledda

Arrangiamenti: Silvano Lobina

Recordings, editing, mix e mastering: Michele Palmas (S’Ardmusic Studio)

 

Produzione: S’ardmusic

Foto: Pierluigi Dessì/Confi nivisivi

Grafica: Gio Piras