Questa mattina, alle ore 10:30, si è tenuta presso la caserma “Goffredo Mameli”, sede del Comando Provinciale di Nuoro, la celebrazione del 202° anniversario di fondazione dell’Arma dei Carabinieri.

La “Festa dell’Arma” viene celebrata il 5 giugno di ogni anno per rievocare il giorno in cui, nel 1920, la bandiera dell'Arma è stata insignita della prima medaglia d'oro al valor militare per l'eroica partecipazione dei Carabinieri al conflitto mondiale, avvenuta il 13 luglio 1814.

“La “festa dell’Arma” è un momento di incontro fra l’Istituzione e la gente – si legge in un apposito comunicato stampa -. E’ l’occasione in cui il cittadino approfondisce ulteriormente ed apprezza lo spirito del carabiniere: quello dell’operatore di polizia orgoglioso della sua militarità, punto di riferimento ed insostituibile per il cittadino della grande città come per quello della frazione più isolata, tra i confini nazionali come lontano da essi, anche in Paesi martoriati da dittature e da arretratezza socio-culturale, laddove la gente ha comprensibilmente più fame e più sete di progresso e di democrazia che di cibo e di acqua.

E’ il momento in cui – si legge ancora - i Carabinieri si sentono ancora più stretti dall’abbraccio forte e caloroso della gente; abbraccio che deriva anche dal fatto che la popolazione vede nel carabiniere il proprio figlio, il proprio fratello, il proprio genitore, il proprio nipote o il proprio amico e come tale, in questo momento, si sente idealmente vicina a lui, partecipando, appunto, alla sua festa, come alla festa di una persona cara o amica. E oggi i Carabinieri della Provincia di Nuoro si sentono festeggiati e uniti alle popolazioni locali ed a tutti coloro che sentono e vedono l’Istituzione come uno “spaccato” della società italiana; che considerano i componenti dell’Arma come espressione della gente comune del nostro amato Paese; che apprezzano il carabiniere per la sua semplicità formale, per la sobrietà del suo stile e per la genuinità dei suoi comportamenti; che lo apprezzano, insomma, per la sua “normalità”, racchiudendo egli in sé tutti gli elementi caratteristici del cittadino italiano, con tutti i suoi pregi e difetti”.