Sono centinaia le 'sardine' che si sono ritrovate in piazza Sebastiano Satta a Nuoro. Dopo Cagliari, Sassari, Olbia e La Maddalena anche il capoluogo barbaricino ha visto l'invasione di tanti giovani per rivendicare "una politica dai toni civili". Il tam-tam è partito su Facebook con la pagina lanciata dal gruppo "Sardine Nuoro". "Sin da subito - racconta uno degli organizzatori, Giulio Murgia, 29 anni, laureando all'Università di Padova - abbiamo ricevuto moltissime adesioni sul social, molte di più di quando non ci aspettassimo.

Sulla scia di tante città italiane abbiamo deciso di darci da fare anche qui a Nuoro, di far sentire la nostra voce: non è vero che i giovani sono disillusi e indifferenti. Noi non ci stiamo a questo modo di fare politica: abbassiamo i toni, gli insulti, il razzismo diffuso. La xenofobia si diffonde e si moltiplica enormemente attraverso il web - argomenta il giovane - e questo comporta che chi esprime una propria idea venga messo alla berlina, con insulti che mettono i brividi. Toni che spesso e volentieri sono usati anche dai politici che ci dovrebbero dare l'esempio".

I primi applausi della piazza sono per proprio Giulio, in un mare di 'sardine' colorate tra cori, libri raccolti in nome della cultura, con la C maiuscola, per essere donati. E ancora cartelli e striscioni. Uno su tutti: "La Sardegna si slega". "Il nostro messaggio è chiaro - spiega un altro manifestante, Marco Sulis, 26 anni, studente di Giurisprudenza - non siamo più indifferenti a questo linguaggio della destra sovranista, che disunisce e disprezza, questa è una politica autodistruttiva. Dobbiamo attivarci, informarci e preoccuparci di tutti. Abbandoniamo questo linguaggio becero che è inadeguato persino per una balera. Diano l'esempio prima di tutto i politici, noi non ci volgiamo sostituire a loro, ma vogliamo contribuire a portare idee a chi ci governa rivendicando toni degni di una società civile".