E’ un dato di fatto, il centro di solidarietà Caritas di viale Fra Ignazio da Laconi, a Cagliari deve essere oggetto di importanti lavori di ristrutturazione e i locali che ospitano un centinaio di persone (tra questi disabili, senza tetto, ospiti con problematiche sociali), devono sloggiare. Insolito e quanto mai inopportuno – ritiene il consigliere comunale del Gruppo Misto, Alessandro Sorgia – notificare il documento cartaceo di sgombero ad ogni singolo ospite in piena notte, da parte dei vigili urbani, un vero e proprio blitz con metodi a dir poco inopportuni. 

LE POLEMICHE. “Ho immediatamente inviato un’interrogazione al sindaco di Cagliari Massimo Zedda – dice il concigliere Sorgia - quali siano gli intendimenti della Giunta circa le alternative relative ai progetti personalizzati che sono stati proposti a tutti gli ospiti del Centro di Accoglienza, che  utilizzo avrà lo stabile dopo i lavori di manutenzione, compreso il servizio mensa istituito presso lo stesso Centro, che fine faranno la moltitudine di arredi, peraltro utili alla prosecuzione del servizio di accoglienza in futuro, di proprietà delle associazioni, le quali sono impossibilitate a depositare tali arredi in altri luoghi ne di poter effettuare a proprie spese alcun tipo di trasloco. Occorre capire – punta il dito Alessandro Sorgia - chi si occuperà dei poveri della città di Cagliari, e se sia il caso di prendere in considerazione la possibilità, di interpellare le associazioni che di fatto hanno mandato avanti in tutti questi anni il Centro e svolto una fondamentale funzione sociale, riaffidando loro tale servizio, salvando così venti posti di lavoro e riprendendo, senza ulteriori ripercussioni per gli ospiti, quell’indispensabile rapporto fiduciario, rapporto che oggi purtroppo è venuto a mancare, con evidenti ulteriori ripercussioni negative sulle già di per sé fragili persone assistite”. 

Il Centro di Accoglienza Comunale della Solidarietà “Giovanni Paolo II” di via Sant’Ignazio a Cagliari ospita da circa 14 anni un centinaio di persone, si tratta esclusivamente di individui senza fissa dimora e in difficoltà tra disoccupati, papà separati, disabili psichiatrici, ex tossicodipendenti ed ex detenuti. In tutti questi anni il Centro, grazie all’instancabile opera da parte della Caritas e delle Associazioni Ozanam, Donne al traguardo e Frati Cappuccini, è stato riguardoso della libertà delle persone con disabilità e fragilità sociale, pur trovandosi le stesse in difficoltà, e ha sviluppato un clima di accoglienza umana e di solidarietà tra le persone che hanno utilizzato i relativi servizi come la mensa e il dormitorio, si tratta peraltro dell’unica struttura di questo tipo in tutta la città di Cagliari: “E’ stata da qualche mese paventata la chiusura del Centro – continua Sorgia - per procedere ad urgenti lavori di restauro, e si vocifera da più parti che alla fine dei quali lo stabile probabilmente finirà in mano all’Università di Cagliari, le persone del centro di accoglienza alloggiate dovranno abbandonare l’edificio e saranno smistate in varie strutture e altre abitazioni sparse per la città, dovranno abbandonare lo stabile non solo gli utenti ma anche una ventina di  lavoratori della Caritas e delle Associazioni Ozanam e Donne al traguardo che hanno curato con profitto gli ospiti in tutti questi anni e con i quali si era creato un indispensabile clima sereno ed importante punto di riferimento che oggi purtroppo viene a mancare”.