Quella lapide bianca, lì, a Triei, sul tappeto di fiori che orna lo spazio dedicato agli eventi culturali, sembra spuntare ed erigersi come una creazione di Madre Natura, pronta a sdebitarsi o chiedere scusa per il suo essere stata troppo spesso matrigna verso uomini innocenti, rispetto ad altri loro simili sempre pronti a dileggiarla. 

In questa cornice che rievoca forti sensazioni e sentimenti mai sopiti, ha fatto riscontro ieri mattina, durante la cerimonia del quattro novembre, la consapevolezza dei bambini della scuola primaria che si sono recati davanti al piccolo-grande monumento ai caduti in tutti i fronti di guerra, per rendere gli onori ai ragazzi che lasciarono il paese e che ebbero la sfortuna di non farvi più ritorno. 

Gli alunni avevano con sé le bandierine tricolori, contraddistinte da un proprio pensierino sull’evento, che con le proprie mani e  il canto corale dell’Inno nazionale hanno infisso morbidamente tra i fiori, quasi a chiedere venia a  questi ultimi per l’improvvisa “invasione”. 

La stele marmorea, leggermente inclinata a guisa di stato di riposo degli eroi, appare come un simbolico quanto immaginario velo bianco che sembra proteggere i nomi dei giovani soldati che non potranno essere mai dimenticati: i bambini sono lì a dimostrarne l’imperituro ricordo. Alle loro spalle, le maestre, i genitori, i nonni e gli altri giovani e anziani di una piccola comunità, quella di Triei, che rinnova così, attraverso gli uomini di domani e sotto l’egida di saldi principi e sani valori, l’affetto e la solidarietà verso se stessa e i suoi membri. 

Una cerimonia sobria e semplice, dunque, senza quei protocolli che a volte schermano sentimenti ed emozioni da vivere, invece, nella loro totale trasparenza che è garanzia sostanziale di esistenza e di futura continuità.

Orgogliosa della sua comunità, la sindaca di Triei, Anna Assunta Chironi, al termine della cerimonia ha dichiarato: “Anche quest’anno la comunità di Triei ha rinnovato, con grande partecipazione emotiva, il tributo ai suoi caduti nelle due guerre mondiali. Una ricorrenza molto sentita che con la partecipazione festosa, ma rispettosa, dei nostri bambini e ragazzi, fa sì che il loro sacrificio non sia stato vano”.