Un post delirante, di una violenza sconcertante, contro il popolo musulmano, firmato da un rappresentante delle istituzioni. E' bufera nel Comune di Bonorva, piccolo centro della provincia di Sassari, dopo le frasi choc postate oggi sul suo profilo Facebook dall'assessore alla Cultura e alle Politiche giovanili, Giovanna Tedde, che ha dato la colpa del suo gesto alla "situazione di paura e di terrore in cui viviamo" anche a causa gli attacchi parigini.

"Voglio che questo post sia chiaro: non accetto richieste di amicizia da parte di musulmani - ha scritto - Per quanto mi riguarda, e vista l'emergenza di questi anni circa il vostro 'popolo', potete morire ammazzati tutti. Ammazzati tutti, compresi i bambini. Siete feccia che prolifera in nome di un dio che ignorate essere come quello degli altri esseri umani. Venite a farci la guerra a casa? Spero solo che il mondo vi elimini come Hitler, per errore, ha sterminato i poveri Ebrei. Voi avreste dovuto subire l'olocausto". Nel post l'assessore ha concluso "e gradirei anche che nessuno commentasse".

Speranza vana la sua, viste le polemiche che ha immediatamente scatenato. Ed è servita a poco la cancellazione del post, come le scuse al sindaco per "la situazione di disagio" e la ritrattazione.

"Intendo pubblicamente e formalmente ritrattare in quanto non rappresentativo del mio pensiero - ha scritto in una lettera l'assessore di Rifondazione comunista -. Chiedo scusa pubblicamente a tutti, e al popolo musulmano in particolare, per aver scritto parole durissime che, ripeto, non mi appartengono. Il mio è stato un gesto di grande stupidità, un impeto dato dalla situazione di paura e di terrore in cui viviamo. Non sono e non sono mai stata una persona razzista. Mi sono fatta trascinare dalla lettura di alcuni deliranti post che inneggiavano alla guerra islamica contro la Francia e l'Italia".

Spiega che "con le mie affermazioni intendevo rivolgermi al mondo del terrorismo e ho, invece, per riflesso attaccato il mondo islamico. Chiedo umilmente scusa e sono qui a rassegnare le mie dimissioni da assessore perché comprendo che il mio involontario gesto getta una luce non veritiera sull'amministrazione comunale".

E dice di aver sbagliato "prendendo di mira un popolo che subisce, come il resto dei popoli del mondo, l'incubo del terrorismo".

Anche il sindaco, Giammario Senes, corre in difesa del suo ormai ex assessore. "Sono convinto che quelle opinioni non rappresentano il punto di vista e il pensiero di Giovanna. Bonorva è un paese pacifico e democratico. Noi crediamo nei principi della tolleranza e siamo contro ogni forma di violenza e di razzismo".

Per il sindaco le dimissioni "sono un atto di sensibilità istituzionale, così come sono importanti le sue pubbliche scuse per le cose scritte. Non sempre chi si occupa della 'cosa pubblica' è pronto a riconoscere i propri errori, grandi o piccoli".