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Su Instagram Michela Murgia torna a parlare della sua famiglia queer, "di sposi e spose", argomento che ha suscitato parecchio interesse tra gli utenti e che le ha fatto ricevere numerose domande a riguardo.
“Ma alla fine, chi scopa con chi?” è stata la domanda più gettonata, come riporta Repubblica.
"Potrei dire che il desiderio è personale e ciascuno nel mondo lo vive come e con chi vuole in ogni situazione, compreso chi ha una famiglia tradizionale. Invece la domanda merita una risposta articolata, perché rivela il meccanismo di iper-sessualizzazione che si innesca ogni volta che parliamo di organizzazione dei rapporti in modo 'non tradizionale – ha spiegato la scrittrice di Cabras, colpita da un carcinoma renale al quarto stadio - Perché sessualizziamo così tanto le famiglie non tradizionali e romanticizziamo quelle binarie? Perché legittimare un solo modello implica proprio questo: indurci a pensare che le cose in quella cornice avvengano in modo 'normale' e che tutte le altre situazioni siano luoghi senza regole, dove si praticano stravizi sessuali in una specie di orgia permanente e instabile".
"Vi svelo un segreto: esattamente come tutte le famiglie, una famiglia queer è un posto dove si organizza la responsabilità reciproca, non le scopate” ha spiegato Michela Murgia.
"La proprietà non si esercita sulle persone. Per chi arriva in questo sistema non è sempre facile – ha detto la scrittrice - Una volta iniziai a uscire con un uomo che certamente non aveva la queerness in testa ed era molto destabilizzato da noi. Chiesi a mio figlio 'tu non sei preoccupato che quest'uomo richieda molto e sappia dare solo dentro quello schema?' Mi disse: 'Tu sei mia, io sono tuo e lui è nostro: come posso essere preoccupato?'. Aveva vent'anni e già tutti gli aggettivi esatti: sembrano possessivi, sono moltiplicativi".