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La voce di Chiara Vigo non poteva e non può restare isolata.
Il mondo ci invidia l’ultimo Maestro di bisso marino, commendatore della Repubblica e candidata all’Unesco affinché quel patrimonio immateriale dell’umanità che le sue mani ricamano con arte e millenaria sapienza possa essere riconosciuto.
C’è poesia in quell’intreccio di fili che il mare partorisce e l’artista «dipinge » di luce.
C’è mistero in quelle trame di bruno dorato che nascondono il segreto di un tempo inesauribile.
Quella seta mediterranea «copre» una parte della nostra storia e ci rende unici al cospetto degli altri.
Il «Museo del Bisso» è la casa dove la voce del mare risuona e canta, trova spazio e dimora, nasce, cresce e si racconta attraverso le mani di Chiara.
Non può essere sigillato, non si può far tacere la voce del mare.
C’è una petizione in corso, un’onda di solidarietà che muove coscienze sensibili da Sant’Antioco verso il Quirinale e ovunque sia necessario arrivare affinché Chiara Vigo possa continuare a proteggere la sua storia, a raccontare la nostra storia.
Nessuno metta in silenzio quel che il sapere ha tradotto in arte.