Con una lettera a firma del presidente Emiliano Deiana “Anci Sardegna chiede al Consiglio Regionale una presa di posizione unanime, come già fatto nel passato, contro la decisione di Bper e a sostegno della battaglia dei sindaci e delle comunità sarde”.

“Il Banco di Sardegna chiude le sue sedi e lo fa, ancora una volta, prevalentemente in piccoli centri dove l’impatto negativo sulla cittadinanza è ancora più forte – afferma Deiana -. Piccoli centri, dunque, nuovamente sulle barricate, dopo le chiusure di pochi anni fa, ben 50, che infersero un colpo tremendo ad altrettante piccole comunità in cui lo sportello di una banca è un centro che fornisce preziosi servizi che aiutano a limitare lo spopolamento o gli inutili spostamenti. Nord, centro e sud della Sardegna colpiti indistintamente con alcune chiusure che interrogano profondamente sul senso di certe decisioni dell’istituto di credito”.

Il presidente Deiana spiega: “Ciò che lascia interdetti i sindaci e i territori è questa scelta che va in controtendenza rispetto al fatto che oramai da anni le istituzioni nazionali e regionali hanno avviato importanti politiche di rigenerazione urbana e sociale dei piccoli centri, investendo cospicue risorse economiche per programmare azioni per attrarre nuovi residenti e creare di imprese a sostegno di un’economia che valorizzi anche a fini turistici, i prodotti e le specificità dei territori dell’interno”.

“È chiaro – continua Deiana - che si vive in tempi di libera impresa in libero mercato, ma ci lascia basiti l’apparente inutilità della chiusura di sportelli che sono in attivo e che generano utili all’azienda e che certe decisioni dovrebbero essere commisurate anche a quanto l’azienda creditizia ha ricevuto dalle comunità interessate dalle chiusure”.

“Il Banco di Sardegna ha una lunghissima storia di radicamento nell’Isola e solo in seguito all’acquisto da parte del Gruppo Bper ha iniziato a mettere i centri urbani dopo calcoli di pura utilità. Ciò che sappiamo è che anche stavolta il Gruppo Bper ha deciso la chiusura di oltre 100 agenzie in tutta Italia e che ha chiesto alla dirigenza del Banco di Sardegna di individuare 20 sedi da chiudere in Sardegna. Non conta se le agenzie sono il fulcro dei servizi dei paesi sardi; non conta se anche quelle piccole e medie agenzie generano utili; no, conta solo l’idea di chi comanda nel Gruppo Bper che si devono chiudere le sedi”.

Per queste ragioni il presidente di Anci Sardegna ha scritto ai Capigruppo del Consiglio Regionale, sensibilizzata dai Sindaci Patrizia Carta – Sindaco di Abbasanta; Damiano Mulas – Sindaco di Anela; Daniele Arca – Sindaco di Bultei; Antonio Ruiu – Sindaco di Cargeghe; Terenzio Schirru – Sindaco di Gesico; Nello Cappai – Sindaco di Guamaggiore; Paolo Chessa – Sindaco di Mara; Renzo Ponti – Sindaco di Nurachi; Michele Carboni – Sindaco di Nughedu San Nicolò; Stefania Piras – Sindaco di Oniferi; Giacomo Contini – Sindaco di Putifigari; Gianni Tatti – Sindaco di Ruinas; Marco Pisano – Sindaco di Siddi; Antonio Forci – Sindaco di Silius; Biagino Atzori – Sindaco di Sini; Maria Sebastiana Moro – Sindaco di Tramatza; Martino Picchedda – Sindaco di Turri.