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“Bisogna trovarsi per capire, ci aggrediscono, ci insultano ci minacciano, ci filmano, ci portano ad un punto che in alcuni momenti si ha un crollo. E c’è chi abbandona il reparto perché in preda al timore di essere picchiati e chi cerca di evitare di non prenderle fino allo stremo, poi ad un certo punto dici basta”.
Così una collega di un altro reparto a rischio, a fine turno, in una domenica qualsiasi, ad appena 24 ore dall’assurdo episodio avvenuto al Pronto Soccorso del Santissima Trinità (dove un infermiere ha preso a calci un paziente, quest’ultimo in evidente stato di alterazione psicofisica, in attesa del proprio turno), quì trovate la notizia https://www.sardegnalive.net/news/in-sardegna/43306/infermiere-prende-a-calci-un-paziente-al-pronto-soccorso-del-santissima-trinita-video ma tra i vialetti interni del nosocomio cagliaritano, c’è chi ha appena timbrato l’uscita dal reparto, tolta la divisa e si appresta ad andare via a casa.
Pochissima la voglia di commentare, ancora meno di dire nome e cognome, ma alla fine, dopo le domande insistenti del cronista col taccuino, c’è chi sbotta e parla di un’assurda situazione generale di totale abbandono. Organico ridotto all’osso, (lo si sa da tanto tempo), continue aggressioni in Psichiatria 1 e 2, i vigilantes - a detta del personale medico ed infermieristico - sono pochi e purtroppo mal distribuiti e le telecamere che realmente funzionano sono ancora una chimera: “Ricorda l’ultima aggressione con le botte di un paziente in Spdc1? Ebbene – dice sotto voce una dipendente che lavora a Is Mirrionis da tanti anni - ora i due reparti Psichiatria 1 e 2 hanno due guardie giurate, ma una di esse però è stata tolta proprio dal Pronto Soccorso e dunque c’è soltanto un vigilantes al triage per gestire e prevenire situazioni di pericolo e svolgere servizio di prevenzione fianco a fianco con i dottori e gli infermieri. Una sola guardia al Pronto Soccorso quando invece, in quel settore, ne servirebbero due, proprio come c’erano fino a pochi giorni fa”.
Asl e sicurezza interna
A tutelare h. 24 il presidio ospedaliero del nosocomio cagliaritano, sempre sui riflettori per vicende di violenza e aggressioni, oltre che di furti tra i padiglioni, c’è la vigilanza Coop. Service: alcune guardie giurate armate presidiano (in base all’appalto con l’Azienda Sanitaria Ats) i diversi punti considerati a rischio, come Malattie Infettive, Psichiatria 1 e 2, Pronto Soccorso e la ronda, effettuata nell’area della Farmacia e aree adiacenti (servizio istituito qualche mese fa per quel presidio quando fu visitato dai ladri che trafugarono milioni di euro in medicinali).
“Le guardie? Grazie a Dio ci sono – aggiunge un’infermiera smontante dal turno e che si accinge a superare la sbarra di ingresso – ma sono poche, ci aiutano e fortunatamente hanno evitato tantissimi episodi che anche i giornali non hanno messo, qualche volta, ma sono pochi. Impossibile considerato che questo ospedale è meta abituale di tossici, persone pericolose o di pazienti che giustamente affollano i reparti. Siamo pochi noi e sono pochissimi loro. Il collega che ha reagito dando un calcio al paziente? Certo, non è stato bello, ma siamo esasperati e chi dovrebbe tutelarci, politica e direzione sanitaria, non capiscono le emergenze”. Nelle prossime ore si saprà qualcosa in più sugli eventuali provvedimenti intrapresi dalla Ats Sardegna in merito a questa vicenda.