La musica dei giovani suonatori di launeddas contemporanei ha ricevuto un importante riconoscimento internazionale.

Il docufilm "Nodas. Launeddas in tempus de crisi" ha guadagnato il terzo posto, nella sezione Corto Mediterraneo, nell'ambito della 19/a edizione del PriMed (le Festival de la Méditerranée en images) a Marsiglia. L'opera, ideata e prodotta dall'Associazione Iscandula e realizzata dall'antropologo Umberto Cao e dal documentarista Andrea Mura, è stata scelta per la finale insieme ad altri tre cortometraggi selezionati tra i novanta pervenuti da tutto il mondo. In totale i film presentati nelle sei sezioni erano 348.

La posizione in classifica, stilata con il parere del pubblico, assume un ulteriore valore se si considerano i soggetti dei diretti concorrenti, lavori su temi di forte attualità, soprattutto per il pubblico francese. Il primo, e unico premio, è andato a "Rebelle de Raqqa", la storia di una ragazza siriana che ha clandestinamente filmato la presa della città da parte dello Stato Islamico. Secondo posto ad "Algérie, la battaille de l'avenir", sulla rielezione di Abdelaziz Bouteflika (al quarto mandato) vista come una nuova barriera alla sete di libertà del popolo algerino.

Dopo aver rischiato di scomparire tra gli anni '60 e '70, nel "tempo della crisi" dei giorni nostri le launeddas godono di straordinaria vitalità. E spuntano nuove eccellenze artistiche, quasi insperate. Il documentario, della durata di 30 minuti, ruota attorno a cinque talenti della nuova leva di suonatori (i protagonisti hanno tra i 19 e i 29 anni): attraverso il loro sguardo si esplorano gli interstizi tra tradizione e sperimentazione, a caccia di una nuova identità.

Così grazie alle riprese, girate con un apparato tecnico essenziale, si punta alla minor invasività e a restituire allo spettatore la dimensione reale, contemporanea e quotidiana.

Le immagini sono state girate a Cagliari, Quartu, Monserrato, Maracalagonis, Escolca - nel villaggio di San Simone - e infine a Napoli. Sullo sfondo le condizioni di un'intera generazione e della nostra Isola, alle prese con problematiche socioeconomiche strutturali, di difficile soluzione.