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"Il 22 settembre anche gli studenti sardi torneranno finalmente sui banchi di scuola dopo un complesso periodo di lezioni a distanza. La sospensione delle attività didattiche è stata infatti una tra le misure più dolorose del lockdown. Ma oggi grazie all'azione del governo Conte, che ha intrapreso ogni iniziativa necessaria per consentire la ripresa delle attività scolastiche in un complesso equilibrio tra sicurezza, benessere socio emotivo di studenti e lavoratori della scuola, gli studenti torneranno in classe".
"Per garantire una ripartenza realmente efficiente e sicura, le 'Indicazioni operative per la gestione di casi e focolai di SARS-CoV-2 nelle scuole e nei servizi educativi dell’infanzia', prevedono che sia per quanto riguarda i bambini che il personale scolastico, qualora venga riscontrata una temperatura corporea superiore ai 37,5 °C, si dovrà rimanere a casa e contattare il proprio pediatra o medico di medicina generale. Sarà il medico, se la sintomatologia dovesse risultare sospetta, a richiedere tempestivamente il test diagnostico al dipartimento di prevenzione delle Asl. Per il rientro a scuola si dovrà attendere la conferma di avvenuta guarigione, che prevede l’effettuazione di due tamponi a distanza di 24 ore l’uno dall'altro, dall'esito negativo".
"Un meccanismo che se i tempi dovessero dilatarsi può portare al blocco delle lezioni anche per settimane. Per questo è necessario garantire una corsia preferenziale dedicata a tutti gli studenti, gli insegnanti e i lavoratori delle scuole in modo che possano fare il tampone e ricevere l’esito in tempi rapidi".
Questa la richiesta presentata dal consigliere regionale M5s Michele Ciusa, che impegna il presidente della Regione Christian Solinas e l'assessore alla Sanità Mario Nieddu a realizzare con urgenza dei punti sanitari in cui sia possibile effettuare tempestivamente i tamponi agli studenti e al personale scolastico e avere i relativi risultati in tempi rapidi.
"Purtroppo anche in Sardegna, come riportato dalla stampa, si è registrato un caso di positività al coronavirus per un'insegnante con conseguente isolamento, in attesa di effettuare il tampone, di circa 20 studenti. Non possiamo accettare che questa diventi la prassi - spiega Ciusa -. Alcune regioni italiane tra cui la Lombardia, il Piemonte e il Veneto, hanno già adottato delle linee guida per la gestione dei casi Covid che prevedono l’effettuazione dei tamponi agli studenti e al personale scolastico con accesso diretto ed esiti entro la giornata".