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Platone sosteneva che Cancro e Capricorno fossero le porte attraverso le quali le anime discendevano (Cancro) e ascendevano (Capricorno) dal mondo dello spirito a quello della materia e viceversa, in una danza eterna di morte e rinascita.
Questo è il senso del Solstizio d’inverno che, nell’antica Roma veniva celebrato con il culto del Sol Invictus, il Sole invincibile, che attraversava la Porta degli Dei (il portale di Capricorno) per rinascere e risplendere con più forza, rinnovando la vita e la coscienza, dopo la sua apparente morte.
In questo clima ci ritroviamo a palpitare insieme alla natura, noi che natura siamo. Il cielo ci ricorda che la notte non dura mai per sempre, perché è gravida di un nuovo giorno. Un nuovo giorno che si prospetta carico di buoni auspici con il Sole e Mercurio (retrogrado) uniti nel grado 0º di Capricorno, in sestile a Saturno (il loro reggente) e in trigono con Giove, aspetti che ci aiutano a mettere le basi di un nuovo progetto di vita, un sogno che non deve avere paura di essere grandioso e che ha tutte le carte in tavola per concretizzarsi.
Questi giorni prima del salto nel 2024, sono fatti per ascoltarsi, riflettere, chiarirsi le idee, programmare e progettare i prossimi passi. Il ritmo ora è lento, ma già da gennaio si accelererà inevitabilmente. Approfittiamone per sintonizzarci sull’ascolto interiore, la connessione con l’anima, guidati da Nettuno che continua a mantenere sotto il suo incantesimo Sole, Mercurio e Marte, e che, proprio il giorno di Natale, crea un magnifico trigono con Venere, aprendo i nostri cuore all’amore che tutto include e guarisce.