Davanti ai giudici hanno sostenuto di aver avuto un ruolo marginale in tutta la vicenda. È quanto emerso in seguito all'interrogatorio di due dei sei giovanissimi indagati nell'ambito dell'inchiesta, avviata dalla Procura di Tempio e da quella del Tribunale per i minorenni, sulla morte ad Arzachena del clochard di 54 anni Abdellah Beqeawi, per tutti Filippo, che viveva da decenni nella città gallurese, morto d’infarto lo scorso 22 dicembre.

L'attenzione degli inquirenti si è rivolta al gruppo di giovanissimi perché l'uomo era stato vittima di aggressioni, umiliazioni, torture e brutali pestaggi, scoperti grazie alla diffusione sui social di alcuni video registrati dai giovanissimi.

Le indagini affidate ai carabinieri mirano proprio a stabilire se l’aggressione subita dal clochard possa avere influito sulla morte. I cellulari dei ragazzi sono stati sequestrati: gli investigatori cercano filmati, foto e date. Le indagini procedono nel massimo riserbo.

I VIDEO Un ragazzo lo colpisce con un calcio volante alla schiena, aggredendolo alle spalle fra le risate compiaciute degli amici. Un altro fa finta di offrirgli una sigaretta ma gli spegne la cicca sul palmo della mano prima di colpirlo con un calcio allo stomaco. Un altro spinge il carrello della spesa con forza contro le sue gambe, fino a farlo cadere. Un video emerso più di recente mostra il clochard prendere qualcosa dal cofano della vecchia auto abbandonata nel parcheggio sotterraneo del supermercato, da un anno il suo rifugio: un ragazzo arriva da dietro mentre è chinato sul portabagagli con lo sportello aperto e gli sferra un calcio, facendogli sbattere con violenza la testa.