"Sveglia alle 5 del mattino per la prima mungitura che sarà ripetuta nel pomeriggio per ottenere da ogni pecora circa un litro di latte al giorno che viene pagato 60 centesimi al litro, un'elemosina che non copre neanche i costi di allevamento e di alimentazione e spinge alla chiusura i 12mila allevamenti presenti in Sardegna". Lo afferma la Coldiretti in riferimento all'inasprimento della protesta dei pastori sardi "esasperati da una situazione insostenibile".

"Si registrano assalti alle autocisterne che sono scortate da polizia e carabinieri, versamenti del latte in strada o in pasto ai maiali, ma c'è anche chi - prosegue  Coldiretti in un comunicato - ha deciso di trasformarlo in azienda e donarlo ai più bisognosi invece di svenderlo".

Come ricorda il sindacato la Sardegna è nel Mediterraneo la terra in cui è più alta la concentrazione di pecore: quasi due per ogni abitante, 2,6 milioni di animali con ben il 70% del territorio destinato al pascolo dal quale gli animali traggono alimento. Secondo Coldiretti, però, negli ultimi dieci anni in Italia è scomparso un milione di pecore per colpa di scelte industriali irresponsabili.