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“Cambiare. Imparare dagli errori e prendere ciò che di buono è emerso da questo terribile momento”.
Questo il pensiero di Coldiretti Sardegna, che aggiunge: “Per il dopo Covid 19, che lascerà strascichi pesanti nella nostra economia, è fondamentale continuare con questo spirito solidaristico. Con questo senso di appartenenza che si sta dimostrando anche con la scelta del cibo. È commovente la risposta che stiamo ricevendo dai sardi con una scelta importante del cibo sardo, a km0 delle aziende agricole”.
A loro modo di vedere “È importante investire sull’economia circolare, sostenibile, etica, che ci caratterizzi anche come biglietto da visita per un turismo che finalmente riesca a sfruttare tutte le nostre grandi potenzialità. Ma serve anche innovazione, lungimiranza, sburocratizzazione del sistema per una ripartenza che non lasci nessuno indietro. Dobbiamo capire tutti che il mondo è cambiato e che gli errori del passato non dovranno essere più commessi”.
“Questa grave crisi sta provando e metterà a dura prova la nostra economia – ha dichiarato il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu -. Non sarà facile ripartire, ma è fondamentale farlo insieme e con un vero e proprio piano Marshall contemporaneo. Non servono interventi ordinari, ma straordinari, innovativi. Ribadiamo innanzitutto la necessità per la contingenza di immettere liquidità nel settore imprenditoriale, e per quanto ci compete in quello agricolo, sbloccando innanzitutto i circa 90 milioni del Psr e delle calamità naturali fermi da anni. Ma bisogna pensare ad una terapia d’urto anche per la ripartenza, ad un grande piano di rinascita che ci contraddistingua e che esalti le nostre potenzialità dell’agroalimentare e del turismo, i due nostri fiori all’occhiello che ci distinguono e caratterizzano. Come Organizzazione ci mettiamo a disposizione per dare il nostro contributo”.
“Per ripartire è davvero fondamentale superare i limiti che ci hanno condizionato nel passato – ha aggiunto il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba – le due velocità percorse dalle imprese e dalla burocrazia devono lasciare il passo ad un sistema snello, efficace ed efficiente. Le istituzioni devono essere davvero al fianco delle imprese parlando la stessa lingua e correndo alla stessa velocità. E le misure da adottare dovranno muoversi in questa direzione. Partendo dal garantire liquidità alle aziende in tempi rapidi, come, per esempio quelle proposte dal gruppo consiliare Udc – Cambiamo, come un fondo di garanzia che permetta alle banche di erogare i finanziamenti in pochi giorni o i mini bond attraverso la Sfirs. Ma dovranno essere affiancate anche proposte innovative come quella di Sardex che porterebbe altra liquidità nel sistema. Si deve insomma pensare a questi tipi di interventi per salvare le aziende e programmare una nuova economia”.