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Il Coronavirus sta creando grosse problematiche anche nel mondo dei carciofai sardi. L’allarme viene lanciato da Coldiretti Sardegna: “Le vendite sono bloccate e i carcioficoltori sono praticamente nel lastrico. L’emergenza coronavirus ha di fatto bloccato la vendita di un prodotto che ci vede eccellere a livello nazionale per quantità oltre che per qualità, essendo i terzi produttori in Italia dopo Sicilia e Puglia”.
La perdita si attesterebbe attorno ai 20 milioni di euro e segna, specifica sempre la Coldiretti, “Una annata già di per se pessima per via del clima. Partita in ritardo per il caldo prima e per la troppa acqua di novembre – dicembre poi, le alte temperature di gennaio e febbraio hanno invece anticipato la produzione e ci si è ritrovati con un eccesso di merce e il mercato congestionato”.
“Confidavamo in marzo ed aprile per recuperare in parte questa pessima annata – ha dichiarato Giuseppe Onnis, produttore di carciofi e presidente Coldiretti Samassi – invece ci ritroviamo con i carciofi nel campo e quel poco che vendiamo lo diamo a prezzi ridicoli, 25 centesimi rispetto ai 60-70 di media”.
“Abbiamo chiuso la cooperativa da ormai due settimana – ha aggiunto il presidente della Collettiva di Samassi Giancarlo Secci, a nome dei 100 conferitori -. In questo periodo in media vendiamo dai 250 ai 300mila carciofi al giorno, ma anche ieri sera i clienti di Roma e Firenze hanno confermato che non ci sarebbero stati ordini”.
Solo a Samassi è stata stimata una perdita di circa 7 milioni di euro.
“Il carciofo è uno dei prodotti che maggiormente sta pagando le conseguenze del Corora virus – ha dichiarato il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu che si appella alla grande distribuzione -. In questo momento ci dobbiamo aiutare reciprocamente. I supermercati, alcuni dei quali hanno già risposto al nostro appello, devono sostenere i prodotti locali. Ci aspettiamo tante altre adesioni, dopo la chiusura dei mercati di Campagna Amica e degli altri mercati chiediamo di aiutarci a garantire questi prodotti al consumatore”.
“Ci appelliamo anche ai sardi – ha rimarcato il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba -: acquistate e consumate sardo e di stagione. In questo modo oltre che portare a tavola prodotti locali e garantiti, diamo un sostegno concreto al nostro vicino di casa, alla nostra economia, a noi stessi”.