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“Trasparenza e conoscenza condivisa lungo tutte le filiere”. È quanto ribadito ieri da Coldiretti Sardegna nell’assemblea di ieri a Cagliari davanti a 5mila agricoltori, pastori e allevatori.
“Oggi regna l’opacità e diventa una notizia la pubblicazione di un dato massivo di una filiera. Questo significa l’assenza dei dati fondamentali dei diversi settori, cioè la mancanza dei presupposti per poter programmare” è stato detto.
“Nei recenti tavoli sul latte, i dati sulle giacenze del Pecorino romano si sono dimostrati ancora una volta ballerini e cambiavano a seconda delle convenienze del momento perché sono esclusiva di una sola parte della filiera (i trasformatori), con il Consorzio di tutela che ha abdica al suo ruolo - hanno rimarcato dal palco. Ma la situazione, purtroppo, non cambia per gli altri settori – queste le parole del presidente regionale Battista Cualbu -. Infatti chi conosce i dati sulle importazioni dei cereali? piuttosto che dell’ortofrutta o della carne? Come facciamo a costruire futuro senza dati sulle importazioni?”.
La Regione, a detta di Coldiretti Sardegna, deve essere in possesso dei dati di tutte le filiere perchè sono garanzia di trasparenza e necessari per una seria programmazione e per poter orientare i settori. È necessario conoscere produzioni, vendite, consumi.
“Un passo storico sulla trasparenza – ha detto il direttore Luca Saba – si è compiuto con la caduta del segreto di Stato sui cibi stranieri che arrivano in Italia: sarà finalmente possibile conoscere il nome delle aziende che importano gli alimenti dall’estero grazie al pronunciamento del Consiglio di Stato del 6 marzo 2019 sull’accesso ai dati dei flussi commerciali intracomunitario e provenienti dall’estero detenuti dal Ministero della Salute e fino ad ora preclusi per ragioni pretestuose”.
“La Regione – ha concluso – deve farsi portavoce presso il Parlamento per l’approvazione immediatamente del Disegno di legge Caselli per la tutela della salute pubblica e il contrasto delle frodi in commercio di prodotti alimentari, visto che nell’attuale codice non trovano alcun tipo di risposta deterrente efficace”.