Questa mattina, quando il segretario di Coldiretti Iglesias Nicola Obino, è andato in azienda lo scenario era desolante con vetri ovunque. La copertura è praticamente tutta da ristrutturare e le colture da buttare.

La forte grandinata si è concentrata in località S’Arriali dove è ubicata la serra gestita in parte da Pala ed in parte da Onali, giovane di 30 anni insediato in agricoltura da appena due mesi. Entrambi oltre ad allevare pecore e capre coltivano ortive distrutte anch’esse dai vetri caduti dalla copertura.  

Le continue piogge di questi mesi, se da una parte stanno dando sollievo alla terra e alle piante dopo la sofferenza dello scorso anno causata dalla siccità e hanno finalmente riempito tutti i bacini, dall’altra stanno causando seri danni per l’agricoltura sarda. In particolare per la frutta (sono stati persi circa il 50 per cento delle ciliegie precoci, il 40% delle pesche, il 60% delle fragole e 40% delle albicocche), oltre ai danni per la fienagione, il grano cappelli, i ritardi nella coltivazione del riso e delle ortive.

Il Sulcis inoltre è la seconda volta che viene colpito da una straordinaria evento atmosferico. Un mese fa una bomba d’acqua aveva causato diversi danni oltre che alle case anche alle strade rurali. Diversi pastori sono rimasti isolati dall’ovile.