Le Comunità Energetiche Rinnovabili, in breve Cer, sono uno strumento importante per ridurre l’inquinamento e allo stesso tempo condividere la produzione di energia anche con fasce di consumatori più deboli e svantaggiati economicamente. Purtroppo le Cer faticano ad affermarsi a causa di comunicazioni e aspettative non sempre corrette. Per comprendere ed approfondire il tema, la Costituente per Sassari organizza per il 1 dicembre, alle 18, nella sua sede di viale Umberto I, 122 un convegno pubblico sul tema “Le Comunità Energetiche Cer - Uno strumento di condivisione sociale dell’energia elettrica”. 

Relatori sono Antonio Del Curto, dell’associazione Costituente per Sassari ed esperto di temi energetici, e Mario Arca, segretario regionale di Democrazia Solidale, ex sindacalista del settore elettrico a livello nazionale e internazionale.

La creazione di piccole “centrali’ di energia alternativa è normata da un decreto emanato dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. da poco pubblicato in Gazzetta Ufficiale, che ha appunto due finalità: ambientale e sociale. Con la prima ci si prefigge di favorire l’incremento dell’installazione di impianti di produzione elettrica da fonti alternative per contribuire al raggiungimento del livello minimo di decarbonizzazione che l’Europa si è imposta allo scopo di attenuare l’impatto del cambiamento climatico.

Il secondo, non meno importante, è quello di offrire alle Comunità Energetiche la possibilità di condividere parte dell’energia generata dagli impianti di produzione, appartenenti alla Cer e non contestualmente consumata dagli stessi, con gli altri componenti della Comunità nella loro qualità di consumatori.

L’energia, che il decreto definisce come “energia condivisa” e che gode di incentivi erogati tramite il Gestore dei servizi energetici (Gse), costituisce il valore economico della Comunità il cui ammontare è gestito in proprio, secondo le modalità liberamente definite dalla stessa Cer. Non essendoci vincoli imposti dal decreto, la Comunità può liberamente scegliere come e a chi destinare l’ammontare degli incentivi incassati. La scelta di devolvere ai soggetti svantaggiati che sono nell’impossibilita di dotarsi di un impianto di produzione da energia rinnovabile o di far fronte alle spese dell’energia elettrica per i loro fabbisogni, concretizza la seconda importante finalità del decreto: quella sociale.