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Ad Alghero il nuovo servizio di raccolta differenziata con il sistema porta a porta sta pian piano coinvolgendo tutti i quartieri della città. Dopo il centro storico e Fertilia, infatti, da lunedì 18 dicembre, ha preso il via anche al “Carmine”, “Caragol”, “Galboneddu”, “Sant’Anna”, “Maria Pia”, “Taulera” e “Calich”.
Ma l’avvio di questo nuovo servizio ha portato con sé tante critiche e polemiche in termini di organizzazione e informazione.
Tra gli ultimi, cronologicamente parlando, a denunciarne le criticità sono i Riformatori Sardi: “In questi giorni sta diventando operativo, con il tanto atteso ‘porta a porta’, anche se in ritardo rispetto alle promesse dell’assessore all’ecologia e decoro urbano, il nuovo appalto della nettezza urbana. Grandi preparativi squilli di tromba, promesse di migliorare il servizio ma ad oggi tante lamentele da parte degli utenti”.
I Riformatori spiegano e attaccano: “Iniziando a parlare della distribuzione dei mastelli, un gran caos, lunghissime file per la consegna degli stessi che in questi giorni di maltempo obbligano i cittadini sotto la pioggia e al freddo con il rischio di arrivare e trovare esauriti i mastelli. Scarsa informazione sulle date di consegna e di inizio raccolta porta a porta per chi non ha internet in casa visto la mancanza di avvisi pubblici appesi in giro per la città quando invece si sarebbe potuto provvedere alla consegna a domicilio come nel cagliaritano (fortunatamente almeno per i disabili si sta provvedendo) o organizzando un punto con caratteristiche più idonee. Senza contare che gli stessi mastelli per numero e grandezza creano grossi problemi a chi si trova a vivere in un monolocale di 30mq e non ha lo spazio dove metterli. Condomini dove si cerca di imporre la versione condominiale dei mastelli nonostante il diniego degli inquilini visto che anche solo l’errore di uno nel differenziare farebbe risultare non conforme quella dell’intero condominio, distribuzione parziale ad alcuni inquilini e totale ad altri dello stesso condominio per poi chiederne la restituzione”.
E ancora: “Oasi ecologiche…un miraggio per le borgate e per le periferie che si sono viste semplicemente dotare di cassonetti di vetro carta e plastica insieme a quelli già presenti di secco e umido ma che di oasi ecologica come si rispetti non hanno niente, niente recinzione con accesso con scheda magnetica, niente telecamera e niente operatore che controlli o che aiuti. Eppure - concludono i Riformatori - basterebbe guardare agli altri paesi europei, ma ci sono anche realtà sarde votate al turismo che a differenza di Alghero , vedi Arzachena, Villasimius e Stintino che il problema ‘raccolta’ lo hanno risolto da anni ed in maniera eccellente”.