“Solo il 6 luglio 2019 durante il sopralluogo effettuato con i tecnici Anas, il deputato Marino del 5Stelle prendeva l'impegno con la popolazione della Gallura per chiedere il commissariamento al ministro dei Trasporti, per i lavori della Tempio-Olbia, per portare a termine il tratto della strada per Monte Pino, dopo la rinuncia a maggio, al cantiere, da parte dell’impresa Imp di Carloforte, a seguito della quale l’Anas ha avviato la procedura di risoluzione del contratto”.

Lo sottolinea, in una nota, la portavoce di Caminera Noa Luana Farina che aggiunge: “Come si sa l'alluvione del 2013 aveva causato danni immani e numerose morti nella zona gallurese in questione. Ora la Gallura si ritrova divisa in due e i giorni scorsi è stato chiesto alla ditta (giunta seconda nella gara d'appalto) di farsi carico della fine dei lavori, ma l'impresario, attuale sindaco di Luogosanto, lamenta l'impossibilità di subentrare a causa dei costi elevati, a causa di una gara che era stata fatta a ribasso”. 

A suo modo di vedere: “Ci sarà di conseguenza anche una crisi occupazionale legata alla chiusura del cantiere, inoltre l'interruzione dei lavori comporta una mancanza di comunicazione tra l'Alta e la Bassa Gallura, il problema della viabilità, vale a dire criticità legate anche all’occupazione, all'arrivo delle merci, alla sanità e alla scuola”.

“Ma ciò che preoccupa maggiormente la popolazione gallurese – rimarca la Farina – è l'alto rischio di ulteriori frane e sciagure che con le imminenti piogge potrebbero verificarsi nei cantieri aperti e abbandonati”.

“E la Giunta Regionale pseudo-Autonoma cosa fa? – denuncia la portavoce –Non risponde nemmeno agli appelli dei sindaci dei comuni interessati”.

“Caminera Noa – aggiunge – da tempo ha indicato quello della viabilità e dei trasporti come nodo cruciale dei tanti problemi che subisce la Sardegna. Basterebbe provare ad immaginare appunto cosa rappresenta una strada, scorrevole, praticabile in poco tempo, per capire il ruolo fondamentale per accedere a tutti i servizi ormai decentrati a causa della chiusura o del depotenziamento; un esempio è l'ospedale di Tempio, per capire la necessità che i lavori riprendano subito. Sei anni non sono stati sufficienti? Nei paesi del cosiddetto terzo mondo ci vuole di meno”.

La Regione – conclude Farina – si attivi perciò immediatamente ed eserciti almeno questa volta la sua competenza legislativa esclusiva in materia di lavori pubblici senza aspettare l’intervento di un ministro di un Governo che fra l'altro al momento non c’è”.