Si è chiusa poco dopo mezzogiorno la protesta dei pescatori del Sulcis che questa mattina avevano effettuato un blitz davanti al Poligono militare di Teulada, sede del 1° Reggimento Corazzato, in località Sa Portedda nel comune di Teulada.

La manifestazione era volta a richiamare l'attenzione del ministero della Difesa sul completamento del pagamento degli indennizzi 2022 per il fermo pesca dovuto alle esercitazioni militari nella base che rappresenta il secondo poligono d'Italia per estensione: 7.200 ettari di terreno, cui si sommano i 75.000 ettari di servitù militari in senso stretto, "zone di restrizione dello spazio aereo e le zone interdette alla navigazione" (come richiamato dall'indagine conoscitiva in materia di servitù militari in Commissione Difesa della Camera).

Per queste aree interdette a mare, i pescatori vengono annualmente risarciti per i giorni di stop a causa delle attività addestrative del poligono. Soldi che vengono pagati attraverso i Comuni e che quest'anno - lamentano gli operatori della pesca - "sono arrivati, per alcune marinerie, col contagocce, mentre altri pescatori hanno visto accreditarsi tutto l'importo".

Una delegazione di manifestanti, guidata da Luciano Marica della Uila e dalla sindaca di Sant'Anna Arresi Anna Maria Teresa Diana, è stata ricevuta dai vertici militari della base che trasmetteranno una relazione al Comando regionale dell'Esercito a da qui al ministero. "Siamo fiduciosi che la nostra vertenza, che dura da mesi, possa sbloccarsi - ha detto Marica al termine dell'incontro - attendiamo ora i prossimi passi del ministero ma siamo sempre pronti a nuove forme di protesta per vedere riconosciuti gli indennizzi senza disparità tra marinerie".