Si trovava a Cagliari in carcere mentre veniva processato e condannato per un presunto stupro di gruppo avvenuto nel 2007 su un Intercity Genova-Milano. Ora, a distanza di 18 anni dai fatti, la Corte d’Appello di Milano ha annullato la condanna a sei anni di reclusione per un uomo originario della Repubblica Ceca, oggi 43enne e attualmente irreperibile, riconoscendo che l’imputato non era mai stato informato del procedimento a suo carico.

Il caso e la sentenza annullata

Secondo quanto riportato da La Stampa, l’uomo all’epoca aveva 25 anni e, insieme a due amici, avrebbe chiuso una ragazza in uno scompartimento del treno, impedendole di fuggire e abusando di lei. Arrestato solo nel 2022, ben 15 anni dopo il presunto reato, aveva scoperto di essere stato condannato solo una volta finito in carcere.

Nel 2009, infatti, il Tribunale di Pavia lo aveva giudicato in primo grado in contumacia, senza che l’imputato fosse mai stato avvisato. La condanna era stata poi confermata in Appello a Milano e diventata irrevocabile. Tuttavia, durante l’intero procedimento, l’uomo si trovava in carcere a Cagliari per un altro reato, senza mai ricevere notifiche dell’indagine né della condanna.

I suoi avvocati, Alberto Pantosti Bruni e Simone Malfatto, hanno presentato ricorso sostenendo che l’omessa notifica ha leso il diritto alla difesa e il diritto a essere informato delle accuse. La Corte d’Appello ha accolto il ricorso, stabilendo la nullità assoluta di tutte le sentenze e azzerando di fatto il processo.

Un fascicolo scomparso e un processo da rifare

A complicare ulteriormente il caso, nel 2022, il Tribunale di Pavia ha dichiarato di non poter più reperire il fascicolo processuale, perché andato al macero a causa di una fuoriuscita di liquami nell’archivio.

Ora, se il processo verrà rifatto, ripartirà da zero. “La decisione della Corte d’Appello – ha sottolineato l’avvocato Pantosti Bruni – ricorda con forza che il diritto di difesa va riconosciuto a tutti coloro che sono sottoposti a un procedimento penale, a prescindere dalla gravità del reato contestato e da ogni altra considerazione”.

Nel frattempo, il 43enne ha fatto perdere le sue tracce.