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15milioni di risorse nell’ambito del PNRR e 2milioni e 200mila euro di finanziamenti regionali e un anno di tempo per fornire di acqua il comprensorio della Valle dei Giunchi dall’invaso del Bidighinzu.
I Consorzi della Sardegna continuano a essere un modello di efficienza e portano ai blocchi di partenza un progetto di riqualificazione voluto dal Consorzio di Bonifica della Nurra che consentirà di porre fine ai problemi di approvvigionamento idrico in una delle zone più produttive del nord ovest della Sardegna, famosa per la produzione del carciofo spinoso DOP.
Si tratta del restyling completo della condotta irrigua di alimentazione del comprensorio della Valle dei Giunchi dall’invaso del Bidighinzu. “Una infrastruttura ormai obsoleta, che registra perdite di oltre il 50 per cento”, ha spiegato il presidente di Anbi Sardegna, Gavino Zirattu, durante la presentazione del progetto, presso il Teatro comunale di Ittiri, con i vertici di tutti i Consorzi di bonifica della Sardegna, le organizzazione di categoria, i sindaci del territorio, i responsabili dell’Agenzia regionale del Distretto Idrografico e dell’Assessorato dell’Agricoltura, il presidente del Consiglio regionale Michele Pais e il direttore generale di Anbi nazionale.
Attualmente gli ettari coltivati nella Valle dei Giunchi sono circa 170, risolvendo definitivamente le criticità della condotta, con una programmazione a lungo termine, si potrebbe addirittura arrivare quintuplicare l’area produttiva.
L’iter è stato lungo e complicato, ha ammesso il presidente di Anbi Sardegna Gavino Zirattu, “eppure siamo riusciti a chiudere la pratica, aggiudicando le opere nei tempi stabiliti”.
Soddisfatto pure il sindaco di Ittiri, Antonio Sau. “Gli agricoltori avranno la certezza di poter fare programmazione, – ha sottolineato – dopo anni davvero difficili”.
E’ stato l’ingegnere Paolo Nacari, direttore del Consorzio di Bonifica della Nurra, a illustrare il progetto che fornirà l’acqua alla Valle dei Giunchi tra Ittiri, Usini, Ossi e Florinas, consentendo di risparmiare circa la metà della risorsa idrica finora utilizzata. Basti pensare che lungo i dieci chilometri della vecchia condotta si immettono ogni stagione irrigua mediamente un milione e mezzo di metri cubi di acqua, di cui solo 800mila arrivano sui campi, il resto si perde nella rete colabrodo.
Le associazioni di categoria hanno accolto con entusiasmo l’avvio dei lavori affidati, per la maggior parte, ad una impresa sarda: Giuseppe Angius Costruzioni.
L’intervento è finanziato in parte con i fondi del PNRR - Missione 2 - Componente 4 - Investimento 4.1, nell’ambito della Misura M2C4 “Investimenti in infrastrutture idriche primarie per la sicurezza dell'approvvigionamento idrico” per un importo pari a euro 15.000.000,00 e in parte dalla Giunta Regionale – Assessorato dei Lavori Pubblici, con uno stanziamento di euro 2.200.000,00.
“E’ motivo di orgoglio di una intera comunità, quella dei Consorzi della Sardegna, che ha saputo fare sistema e avviare un progetto nell’ambito del Pnrr in tempi brevissimi, quando un intero Paese sta dibattendo su come spendere queste risorse”, ha commentato il direttore generale di Anbi nazionale, Massimo Gargano. “Oggi quindi è una bella pagina per l’agricoltura di questo territorio e per i Consorzi di bonifica della Sardegna, ormai vicini, per efficienza, a quelli del Veneto e della Lombardia”, ha concluso.