“Sono numeri drammatici – commenta Mario Piras, presidente Confartigianato Alghero - quelli riferibili alla chiusura di oltre 150 attività commericali nel corso del 2013. Ciò significa perdite economiche e occupazionali se si tiene conto delle famiglie che da queste attività trovavano sostentamento. Una crisi che non risparmia nessuno. Si fa presente che nel 2014 ci saranno anche 150 imprese in meno a versare tasse comunali”.

“In una situazione di questo tipo – continua Piras - risulta incomprensibile come l’amministrazione comunale, ora guidata dal commissario, non riesca a predisporre per tramite del dirigente di settore e degli uffici competenti, la documentazione necessaria per partecipare ai bandi POIC, programmi agevolativi diretti a sostenere lo sviluppo dell’imprenditorialità prevedendo un finanziamento a tasso zero rimborsabile in 5 anni. Tali programmi devono essere direttamente predisposti dai Comuni sulla base di un proprio Regolamento e crediamo che il Comune di Alghero non possa perdere questa opportunità: chi di dovere ha l’obbligo, anche morale, di adoperarsi perché entro i termini previsti dal bando, 30 aprile 2014, chi fosse interessato abbia la possibilità di presentare richiesta di accesso ai finanziamenti.

Risulta altresì difficile - continua il presidente - capire perché, come da informazioni di stampa riportate recentemente, il Comune non rilasci più concessioni edilizie per sopraelevazioni in zone B1 e B2 paralizzando il settore dell'edilizia già in crisi per la difficoltà ad accedere ai canali del credito e per la diminuita disponibilità economica.

Situazione che sfiora il ridicolo nel momento in cui per la gran parte degli interventi i progetti sono già stati approvati dagli uffici tecnici e il Comune ha anche incassato gli oneri della Bucalossi, senza tuttavia procedere al rilascio della concessione edilizia.

Risulta altresì incomprensibile che il Comune di Alghero rischi di perdere oltre 7 milioni di euro per la realizzazione del progetto di housing sociale che prevede 105 alloggi di cui 49 unità abitative da destinare a libero mercato, 56 alloggi da concedere in affitto a canoni calmierati o in vendita a prezzi convenzionati e 10 unità immobiliari destinate a attività commerciali.

Chiediamo che chi ha il potere di decidere si assuma la responsabilità di farlo e al commissario di attivarsi perché questa situazione si sblocchi.

Un ulteriore appello al commissario vogliamo rivolgerlo perché proceda quanto prima a bandire la gara per il