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Oltre 2 miliardi di valore aggiunto, più di 21mila imprese, di cui 3mila artigiane, e lavoro per quasi 57mila addetti.
Secondo il dossier dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna, in base ai dati di Istat, UnionCamere e Mef degli ultimi dal 2013 al 2018, sarebbe questo il “tesoro di Cagliari” .
Nonostante la crisi, batte forte il cuore imprenditoriale del Capoluogo: negli ultimi 5 anni è aumentato 630 unità il suo “patrimonio produttivo”, passato dalle 20mila 650 unità per arrivare alle attuali 21mila 280, che offre lavoro a 56mila 630 addetti, ma che ha anche assistito alla scomparsa di 301 attività artigiane, passate dalle 3mila 102 e arrivate alle attuali 2mila 801, nelle quali continuano a produrre 5mila 526 lavoratori.
In tutta Cagliari, ben 14mila 222 imprese operano nei Servizi, 1.290 nel manifatturiero e 3mila 741 in altre tipologie di impresa.
Nello specifico, negli ultimi 5 anni (2013-2018),c’è stato un incremento del numero di imprese per Attività dei servizi di ristorazione (+10) e per altre attività di servizi per la persona (+3). In calo le imprese per la fabbricazione di prodotti in metallo (-2 imprese), riparazione di computer e di beni per uso personale e per la casa (-13 imprese), attività di servizi per edifici e paesaggio (-16 imprese).
“Cagliari ha tante tipologie d’impresa e tutte, indifferentemente, contribuiscono ad accrescere il grado di benessere dei cittadini e del territorio – hanno dichiarato Luca Murgianu e Pietro Paolo Spada, rispettivamente Presidente e Segretario di Confartigianato Sud Sardegna -. In quasi tutti i casi lo sviluppo e il successo delle attività imprenditoriali sono condizionate dall'atteggiamento e l'attenzione delle Amministrazioni Locali”.
“Un ambiente favorevole alla nascita di nuove imprese – hanno aggiunto – ha molto a che fare con l'organizzazione che l'Amministrazione ritiene e sceglie di darsi per rispondere a tutte le esigenze che -prevedibilmente - porta con sé la nascita e lo sviluppo di nuove attività economiche”.
“Chi assiste ai dibattiti tra politici in cui si tratta di economia e di imprese – hanno riamrcato ancora Murgianu e Spada – ha l’impressione che a Cagliari esistano solo le imprese turistiche e quelle complementari a questo settore. Il comparto del turismo è molto importante e ben e si fa a lavorare a un suo consolidamento. Tuttavia – proseguono i rappresentanti dell’Associazione Artigiana – in città convivono anche tante categorie imprenditoriali altrettanto importanti che necessitano di grande attenzione da parte del decisore pubblico”.
“Sarebbe interessante capire come la prossima Amministrazione – questo il loro auspicio – intenda agire per facilitare ai cittadini proprietari di immobili e, di conseguenza, alle imprese di questo comparto la piena realizzazione delle potenzialità derivanti da un sano sviluppo del settore”.
“Peraltro, in questo momento, accanto agli incentivi fiscali resi disponibili da una legislazione nazionale particolarmente favorevole – hanno concluso il Presidente e il Segretario di Confartigianato Sud Sardegna – attendiamo che la Regione vari finalmente i provvedimenti, elaborati nella scorsa legislatura da una commissione speciale a composizione politica trasversale, che dovrebbero mettere a disposizione dei cittadini sardi 25 milioni di euro per ulteriori contributi, cumulabili con quelli nazionali, a valere su lavori di intervento sul patrimonio immobiliare privato”.