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Secondo l’Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna, sui dati del 2018 divulgati da UnionCamere, sarebbe di 12 anni e 6 mesi le imprese sarde aprono, si sviluppano, investono, crescono e concludono il loro ciclo produttivo. Un dato che pone l’isola al decimo nella classifica nazionale delle regioni.
“Soprattutto in quest’ultimo decennio – ha dichiarato Antonio Matzutzi, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – nella nostra regione abbiamo rilevato un quadro generale molto dinamico, considerato il fatto che le aziende che riescono ad arrivare almeno alla soglia dei vent'anni sono molto poche. Questo è legato al fatto che nel tempo la durata e le aspettative di “vita commerciale” di un’impresa cambiano molto spesso si evolvono, mutando a volte anche drasticamente la loro struttura”.
“Purtroppo le ditte individuali soffrono molto di più le involuzioni dell’economia come quella che stiamo attraversando ora – ha aggiunto il Presidente di Confartigianato Sardegna – di fatto si è visto che nel primo decennio queste attività falliscano per i due terzi, e la fascia di 3,4 anni di vita risulta la più cruciale, tipologia d'azienda dove sono proprio i neo imprenditori che ne fanno maggiormente le spese”.
A suo modo di vedere è necessario puntare ancora di più sui giovani imprenditori, sostenendoli, anche economicamente, nella loro sfida ovvero quella di “inventare il futuro, costruire il nuovo, innovare, soprattutto in questa fase dell’economia mondiale che impone di saper cambiare”.
È d’obbligo, conclude Matzutzi, “Anche puntare sul passaggio generazionale quale momento cruciale nella vita di una azienda, perché implica il trasferimento da una generazione all’altra di un vero e proprio patrimonio di saperi e di competenze acquisite in anni di esperienze”.