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Artigiani, liberi professionisti, imprese e esercenti del commercio, presto potrebbero essere obbligati a munirsi di Pos per i pagamenti tramite bancomat e carta credito. Per il Governo, si tratterebbe di un'arma per combattere l'evasione fiscale ben accetta dalla Confartigianato a una condizione: la revisione delle commissioni bancarie.
“Non siamo contrari ad accettare i pagamenti elettronici e a combattere il nero – afferma Antonio Matzutzi, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – però il problema principale restano le commissioni bancarie. Per alcuni settori merceologici i ricarichi
sono talmente bassi che l'incidenza di uno o due punti percentuali sul transato significa rinunciare al profitto. Oppure ci sono imprese che lavorano quasi esclusivamente con acquirenti che effettuano pagamenti tramite bonifico (ad esempio la PA); anche queste, secondo l’idea del Governo, sarebbero costrette a munirsi di adeguata strumentazione”.
L' associazione di categoria pone l'accento sul “Ddl Concorrenza” con lo slittamento della possibilità di comparare gli indicatori di costo annuo dei servizi bancari al 2018. Infatti, la Legge annuale sulla concorrenza, all’articolo 39, rimanda a febbraio il nodo sulla confrontabilità delle condizioni di conto corrente attraverso un motore di ricerca ufficiale online. A tal fine, ricorda anche il recente aumento del costo dei conti correnti (media del 4% nel 2017 e 23% negli ultimi 4).
“La Legge di Stabilità 2016 – prosegue Matzutzi – prevedeva che, a mezzo decreto, sarebbero stati fissati i tetti delle commissioni da applicare ai pagamenti elettronici, commisurandoli ai servizi effettivamente erogati. Sempre con tali decreti poi, sarebbe stata fatta anche chiarezza sulle sanzioni applicabili in caso di mancato rispetto della regola. Ora, il fatto che il Governo torni a parlare (dettando termini e cifre) solo delle sanzioni da comminare, e non faccia altrettanto sui costi dei servizi bancari, non crediamo sia una svista”.
Per gli artigiani sarebbe un incremento di costo che potrebbe ricadere anche sui consumatori.
“Nel frattempo – auspica in conclusione il leader della categoria – contatteremo i Parlamentari sardi chiedendo il loro l’intervento in prima persona, per la risoluzione di questa problematica che interessa tutti gli imprenditori e i professionisti”.