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"Dopo la chiusura di marzo e svariati proclami, il commercio, i pubblici esercizi, e tutte le attività produttive, sono già in un effettivo lockdown, in tutta l'Isola si rischia di perdere il 40% delle aziende nel 2021: ora il lockdown sarebbe un aziendicidio". Così il presidente di Confcommercio Sud Sardegna, Alberto Bertolotti, a proposito di un possibile stop ai negozi e ai pubblici esercizi sia a livello nazionale, che a livello regionale.
"L'aumento dei contagi non è attribuibile, come peraltro dimostrano i dati - prosegue -, alle attività commerciali e ai pubblici esercizi. Abbiamo investito in termini di protocolli e igienizzazione delle attività per garantire la massima sicurezza della frequentazione da parte della clientela, oggi le persone non escono più, quindi non fanno acquisti e non vanno in ristorante. C'è già un lockdown reale anche se non è dettato dalle normative. Sarebbe da verificare con attenzione il tema scuola e quindi trasporti scolastici". "
Sono mancati i controlli a causa della carenze di organico delle forze dell'ordine, ma con la chiusura dei locali a mezzanotte o addirittura alle 23 - conclude Bertolotti -, si sottraggono i flussi al controllo ed ai sicuri protocolli degli esercenti e si crea la cosiddetta 'mala movida' con maggiori occasioni di diffusione del contagio".