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La Sardegna è tornata da oggi in zona gialla. Dopo 15 giorni di misure stringenti da un lato e di dati epidemiologici confortanti sia sul fronte dei contagi che su quello della pressione dei pazienti Covid negli ospedali, ora l'Isola ritorna in una fascia a rischio basso. Spostamenti tra i Comuni consentiti, riaprono i musei nazionali e locali e le aree archeologiche come il sito Unesco 'Su Nuraxi' di Barumini. Serrande alzate anche per bar e ristoranti che potranno nuovamente riceve i clienti in sala e ai tavoli all'aperto.
Ma la situazione non è rosea, come spiega il direttore di Confcommercio Nuoro-Ogliastra Gian Luca Deriu che lancia una appello al governo nazionale e a quello regionale. "E' ora di assumere con maturità alcune decisioni - osserva -, in particolare la discriminazione nei confronti dei pubblici esercizi, che non possono lavorare la sera, sta diventando un serio problema di tenuta delle imprese del settore. Soprattutto nella ristorazione va evidenziato come le linee guida delle regioni siano state applicate rigorosamente con investimenti importanti da parte delle imprese. I danni che queste chiusure stanno arrecando alla filiera dell'agroalimentare sardo sono incalcolabili al momento".
Secondo Deriu occorre inoltre consentire "a teatri, cinema palestre e piscine di poter ripartire. Da ottobre queste imprese non lavorano: un danno enorme per tutti".