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Il presidente di Confindustria Sardegna Centrale, Giovanni Bitti, ha parlato a proposito di un'eventuale disimpegno della Tirrenia nel porto di Arbatax.
"Sono i numeri a evidenziare la rilevanza strategica del porto di Arbatax e delle rotte commerciali e turistiche da e per la Penisola - spiega -. Nel 2019 al porto ogliastrino sono transitati 5.788.487 tonnellate di merci, 22.305 passeggeri in arrivo e 18.677 in partenza. Le rassicurazioni giunte negli ultimi giorni dalla Tirrenia, che ha garantito il servizio di linea Civitavecchia-Arbatax almeno fino al prossimo 29 febbraio, risolvono soltanto una parte delle criticità che ormai da anni penalizzano i trasporti marittimi in Ogliastra. L’unica tratta ancora attiva da e verso il Continente va salvaguardata e potenziata ma questo non basta. Serve una strategia per il rilancio, servono investimenti e una gestione certa e incisiva, all’altezza del ruolo che il porto di Arbatax ricopre per l’Ogliastra e tutto il centro Sardegna".
"Il porto è uno degli asset essenziali per l’economia ogliastrina fondamentale per garantire il diritto alla mobilità - si legge ancora nella nota - e lo sviluppo delle imprese in un’area storicamente isolata e debole dal punto di vista delle infrastrutture e dei servizi. Una delle priorità resta il prossimo bando sulla continuità territoriale marittima in capo al Ministero delle Infrastrutture. Inoltre, attendiamo che si completi al più presto l’iter per il reinserimento del porto di Arbatax all’interno del sistema dell’Autorità portuale regionale, di cui non abbiamo più notizie dopo gli impegni presi ad agosto dall’Assessore regionale ai Trasporti Todde".
"Inoltre, al di là delle incertezze sul trasporto marittimo emerse nelle ultime settimane, resta assurdo e gravissimo che in tutti questi anni non si sia trovato il modo di investire gli 11,5 milioni di euro - prosegue -, in capo al Consorzio Industriale Provinciale che da tempo non è più nelle condizioni di operare e la cui situazione di stallo va sbloccata quanto prima. Nel caso del porto, stiamo parlando di risorse stanziate a dicembre 2009 e riconfermate nel 2012 per importanti interventi di riqualificazione delle infrastrutture portuali. In tutti questi anni - conclude - non si è stati capaci di individuare un soggetto alternativo che potesse spendere le risorse o comunque di mettere in atto una soluzione che permettesse di appaltare e realizzare i lavori in modo che imprese, passeggeri e compagnie marittime potessero disporre di un porto pienamente operativo".