“Class action contro Abbanoa, la più grande azione giudiziaria di sempre in Sardegna. 100.000 sardi coinvolti, quasi 20.000 utenze hanno aderito contro i conguagli fuori legge. Presentate stamane in tribunale a Cagliari migliaia di adesioni da ogni angolo della Sardegna. Chiusa oggi la mobilitazione di Unidos e Adiconsum”.

A parlare è Mauro Pili dopo aver presentato le adesioni in Tribunale a Cagliari. Il leader di Unidos parla di “un risultato straordinario che consente a migliaia di sardi di contrastare le vessazioni di Abbanoa e far dichiarare una volta per tutte illegittime le pretese della società regionale.

Alle parole e azioni di Pili è arrivato l’attacco di Abbanoa: "Class Action? Il bluff di Mauro Pili. Ora “taglia” da 700.000 a 100.000 il numero dei Clienti interessati dai conguagli, pur di far apparire un successo la sua campagna politica. Meno del 3 per cento i clienti che hanno aderito".

 

"Dopo una massiccia compagna di bugie e disinformazione, assemblee pubbliche e dichiarazioni, sono i numeri a smascherare il grande bluff di Mauro Pili sulla class action relativa ai conguagli regolatori”, ha affermato piccata la Società.  

 

"Mauro Pili - ha continuato Abbanoa - è a tutti gli effetti il padre dei conguagli regolatori. Il sistema che ha generato lo squilibrio del servizio idrico integrato è stato approvato da lui: si tratta del Piano d’Ambito del 2002 che porta la sua firma in qualità di commissario straordinario per l’emergenza idrica quando rivestiva la carica di presidente della Regione. Ha approvato gli atti di programmazione, prima della nascita di Abbanoa, con tariffe palesemente insufficienti a coprire i costi reali, determinando cosi la necessità di conguagli. Il Piano d’Ambito di Pili ha creato un forte disequilibrio nei conti del futuro gestore, varando un sistema fortemente sbilanciato, che registrava perdite annuali di circa 50 milioni di euro, con ulteriori deficit dovuti ai costi sottostimati delle precedenti gestioni dei singoli Comuni”.  

 

Infine, Abbanoa ha specificato “come i conguagli regolatori siano una componente della tariffa 2014 per i costi che le aziende hanno sostenuto in passato, quantificata e approvata dall’ente d’Ambito (EGAS) e addebitata dal Gestore nei modi stabiliti dall’Autorità nazionale (ARERA). Un dato che il sig. Pili finge di non conoscere. Queste partite pregresse sono riferite ai costi complessivi che il Gestore ha sostenuto in passato, non coperti dalla tariffa, e non riferibili ai consumi del singolo cliente: è lo stesso meccanismo col quale ancora oggi paghiamo nella bolletta dell’elettricità i costi per l’uscita dal nucleare. Il tema, infatti, non riguarda esclusivamente la Sardegna, ma in generale il sistema di determinazione delle tariffe per il servizio idrico integrato in tutta Italia, rispetto al quale i Gestori si limitano a dare doverosa attuazione ai provvedimenti amministrativi delle competenti Autorità”. 

 

Non è tardata la controrisposta di Mauro Pili: “Abbanoa sprofonda nel ridicolo, dai giudici solo condanne”. 

L’ex deputato ha ribadito che la "Class action è un successo che segnerà la disfatta di questi pseudo manager. Un grande risultato ottenuto nonostante minacce e bavaglio”. 

 

“Da quanto sono agitati confondono cifre - ha detto Pili -, parlano di 16 anni fa come se ignorassero che la prescrizione è di 5 anni, fanno finta di non conoscere le innumerevoli sentenze di condanna di tutti i giudici che si sono pronunciati sulla vicenda dei conguagli. E soprattutto dimenticano che la Corte d’Appello proprio sulla nostra class action li ha condannati al pagamento di tutte le spese legali e persino per giudizio temerario. La Corte d’appello ha respinto il loro ricorso perché destituito di ogni fondamento e lo ha sanzionato come giudizio temerario. Questo pomeriggio con un comunicato da delirio Ramazzotti e compagni arrivano persino ad affermare che il sottoscritto sarebbe il padre dei conguagli. Non c’è limite al ridicolo. Siamo dinanzi all’ennesima “bomba” da quattro soldi a cui solo qualche sodale a libro paga può credere. L’ignoranza economica e giuridica di questi personaggi rasenta livelli da osteria che non dispensa acqua. Solo affermare che un provvedimento del 2002 possa incidere in un atto del 2016 sarebbe sufficiente ad annoverare questi signori in una modesta esibizione da circo zanfretta”. 


"Lo capisce anche un cretino - ha continuato stizzito Pili - che se fosse vero quelle somme sarebbero ancor più prescritte di quanto già lo sono. Trogloditi del diritto, dell’economia e della finanza. Insomma, un autogol dietro l’altro”.