La consigliera regionale Sara Canu ha ufficializzato il passaggio dal gruppo della Lega al gruppo dei Riformatori Sardi. Ecco le motivazioni e gli auspici per la nuova avventura politica. La politica è fatta di impegno, passione, sacrificio, abnegazione. La crisi sanitaria ed economica che stiamo vivendo impone però di praticare un esercizio aggiuntivo: mettere al servizio della collettività non solo il proprio tempo ma anche e soprattutto la propria mente in chiave post-Covid, per portare all’attenzione idee che possano favorire lo sviluppo socio economico dei territori e progetti caratterizzati da una capacità di visione che ci proietti oltre la crisi, elemento imprescindibile per tornare a guardare con fiducia al futuro. Abbiamo il dovere di immaginare il futuro. La politica oggi deve infondere fiducia, avvicinare le Comunità, sostenere le buone pratiche per una loro gestione intelligente. Questa voglia di includere conoscenza, Sapere ed esperienze e di metterli a disposizione di tutti noi, politici e non, l’ho vista in questi mesi nei Riformatori sardi ed è per questo che con loro ho deciso di camminare lungo un percorso nuovo.

“Restano fermi, saldi nella mia identità e nella mia storia, gli ideali che mi hanno spinto a candidarmi con la Lega – rimarca Sara Canu - resto convinta che la lotta all’immigrazione clandestina – cui è legata a doppio nodo la sicurezza - sia ostaggio di politiche fallimentari che fanno il male dei popoli europei e il male degli Stati di appartenenza. Sogno un’Europa lontana dal fascino degli apparati burocratici che come vampiri si alimentano del suo sangue; sogno un’Europa più vicina, realmente inclusiva, che sappia abbandonare la maschera di entità astratta per vestire quella di “madre” dei popoli europei. Valori di cui trovo corrispondenza nei Riformatori Sardi, che sanno coniugare a principi inderogabili come questi la capacità di azione e di incisione di cui la Sardegna oggi ha drammaticamente bisogno. Mi riferisco alla florida attività portata avanti in Consiglio regionale con tutte le mozioni e interrogazioni presentate fino a oggi; alle iniziative di carattere storico e culturale, come la battaglia per l’insularità che tutti conosciamo e che  ha avuto il merito di compattare l’intera classe politica sarda, muovendo i mondi della scienza, della cultura, del volontariato, dello sport, delle rappresentanze; alle iniziative di sostegno ai settori chiave della nostra economia e a quelle tese a supportare comparti nevralgici quali agricoltura e turismo (penso per esempio alla proposta di legge di mia iniziativa con il sostegno proprio dei Riformatori per lo stanziamento di 3 milioni di euro in favore di 100 aree di sosta per camper quale formula per incentivare il turismo itinerante in Sardegna); alle iniziative di formazione volte agli iscritti ma anche ai comuni cittadini appassionati di politica e agli Amministratori locali come la Scuola di formazione politica. Sono tante le motivazione alla base della mia scelta – prosegue l’esponente in Consiglio Regionale - e tanti i rivoli che mi hanno condotto verso un nuovo corso d’acqua dal quale, da ora in avanti, mi disseterò, cercando di portare nella mia nuova casa politica tutte le competenze, l’energia, la forza e la positività che fino a oggi ho messo al servizio dei sardi e della Sardegna. Con la determinazione e la fermezza tipiche dell’universo femminile, consapevole dell’impegno che mi attende quale unica donna dei Riformatori in Consiglio regionale”.