5,30 euro al kg (peso vivo), con punte di 5,50, per andare addirittura oltre. È questo il prezzo dell’agnello sardo Igp pagato al pastore. Un record, sottolinea Contas, “Comunque il più alto degli ultimi anni che tradotto in prezzo/carne al kg si traduce in 8.50 euro/kg. I più alti si sono raggiunti grazie alle aste con le quali gruppi di pastori vendono i propri agnelli ai macellatori”.

Una boccata di ossigeno per i pastori che da gennaio a marzo che avevano visto crollare il prezzo anche a 2,30 euro/kg (peso vivo) per la quale il presidente Battista Cualbu si è appellato al senso di responsabilità di quei ipermercati e super mercati che utilizzano l’agnello di Sardegna Igp come prodotto civetta per attirare la clientela, promuovendolo a prezzi sotto costo. “Questa è speculazione e non è un comportamento eticamente corretto – ha sottolineato – né nei confronti dei concorrenti e neppure dei consumatori e dei pastori”.

Per Contas, il prezzo pagato a 5,30 nelle aste e 4,60 nella vendita del singolo pastore (peso vivo) si traduce in un costo (a peso morto) di 8,50 nel primo caso e 8 nel secondo.

“Per questo diffidate da chi vi propone l’agnello anche a meno di 7 euro – ha denunciato il direttore del Consorzio Alessandro Mazzette -. Alcuni giocano anche sul fatto del prezzo pagato al pastore non dicendo che quello è a peso vivo. Controllate bene l’etichetta, quello sardo garantito deve riportare l’etichetta Igp di Sardegna”.

Questi alcuni dati: Nel mese di aprile in Sardegna sono stati macellati circa 70mila agnelli marchiati Igp di Sardegna, il 70% del totale macellato nell’isola (100mila). Nell’annata in corso ad oggi sono stati marchiati Igp di Sardegna 653.070 agnelli.

“L’azione di controllo contro le frodi è perenne – ha aggiunto il direttore Mazzette – e la stiamo continuando a rafforzarla. Adesso anche grazie ad un accordo con gli altri Consorzi di tutela italiani, dell’Abbacchio e del Centro Italia, con i quali stiamo coordinando l’azione dei vigilatori. Abbiamo già scoperto diversi casi in cui si promuoveva l’agnello italiano nel volantino che poi però era assente nel bando frigo dove abbiamo trovate solo quello di origine straniera”.

Per queste festività gli agnelli made in Italy saranno circa il 20%, quelli sardi Igp il 10% rispetto al consumo. Gli altri sono agnelli che provengono dall’estero, in particolare Grecia, Romania e Macedonia.

Contas sottolinea come sia “Fondamentale la massima vigilanza da parte di tutti e segnalare eventuali incongruenze al Consorzio di tutela dell’agnello di Sardegna Igp: info@agnellodisardegnaigp.it o su whatsapp a 3341013034”.