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Sono un centinaio gli utenti Enel, fra privati ed esercizi commerciali, della Sardegna e del Lazio denunciati per furto aggravato d'energia ed evasione fiscale per essersi rivolti a un'organizzazione che manometteva contatori dell’elettricità per consentire 'risparmi' fino al 90% sui consumi.
Nell'operazione "Alta tensione" dei carabinieri sono state arrestate cinque le persone, tre le quali due ex dipendenti di Enel Distribuzione del Lazio, licenziati per motivi disciplinari, che avevano cominciato a girare l'Italia "on demand" per soddisfare le crescenti esigenze dei "clienti", aumentati col passaparola e con sconti sulla prestazione illecita basati sul sistema 'presenta un amico e risparmi'.
I carabinieri della compagnia di Villacidro, coi colleghi di Cagliari, Latina e Velletri, hanno scoperto, assieme ai verificatori dell'azienda, ingenti quantità di energia elettrica sottratta per 1,3 milioni di euro in Sardegna per per 630mila in provincia di Latina.
In quattro mesi, da marzo a luglio 2015, sono state documentate fino a cinque manomissioni al giorno, per un incasso di 3mila euro a vantaggio dell'organizzazione: a seconda del contatore il servizio costava fra i 600 e i mille euro per contatori da 3-6 KW, di solito per uso domestico, fino a 1.500 euro per quelli sopra i 6KW. Per le grosse utenze (officine, carrozzerie, supermercati, bar, ristoranti e locali notturni) il gruppo incassava una percentuale su quanto l'utente avrebbe risparmiato nella bolletta.
Oggi sono state effettuate 18 perquisizioni disposte dal pm di Cagliari Alessandro Pili, sia nei confronti dei 'clienti' sia che dei cinque ora agli arresti domiciliari per aver messo su un'associazione per delinquere finalizzata al furto di energia elettrica, che aveva iniziato a operare anche in Sicilia, Toscana e Veneto, a giudicare dai viaggi dei due "tecnici" del sodalizio.
Gli ex dipendenti Marco Serangeli, 47 anni, residente a Cisterna di Latina, e Nereo Magni, 53 anni, con residenza a Cori, che conoscevano bene anche i contatori piu' recenti e sapevano come manometterli, cosa che - come documentato dalle immagine girate dai carabinieri - facevano alla luce del giorno ovunque fossero chiamati, per evitare di far scattare gli alert di Enel Distribuzione, consentendo riduzioni "fluttuanti" dei consumi fra il 70 e l'80% con punte del 90%.
I loro contatti in Sardegna, secondo quanto ricostruito dai carabinieri della compagnia di Villacidro al comando del capitano Valerio Cadeddu, erano Michele Franco, 52 anni, originario di Trapani, ma residente nel Cagliaritano, a Decimoputzu, dove vive la sua compagna, e con domicilio a Latina, e Gianluca Corda, un commerciante di Guasila, 39 anni, al quale gli inquirenti attribuiscono il ruolo di promotore della "start-up" illecita.
Corda, che i carabinieri tenevano d'occhio per i suoi precedenti per spaccio di droga, si era nel frattempo specializzato nella vendita di magneti, utilizzati inizialmente per manomettere i contatori Enel di vecchia generazione. Fiutato il business, pero', il commerciante aveva deciso di mettersi in societa' - secondo quanto emerso dalle indagini e dalle intercettazioni - con uno dei suoi primi "clienti", Marco Mossa, commerciante di 58 anni di Quartu Sant'Elena.
Dei 100 utenti indagati, una novantina e' stata scoperta nel Cagliaritano: sono stati denunciati per furto aggravato di energia elettrica ed evasione fiscale, per i mancati introiti allo Stato in materia di accise sull'energia realmente consumata e non rendicontata.
Oltre a famiglie, ci sono locali di Cagliari (in viale Trieste e in via Pola) e un bar di Villacidro il cui gestore non ha fatto in tempo a "risparmiare" niente: i carabinieri l'hanno scoperto il giorno dopo la manomissione del contatore.
Ora gli utenti denunciati dovranno attendersi i conguagli che l'azienda sta calcolando in base a una ricostruzione dei veri consumi, come anticipato da Maurizio Battegazzore, responsabile di Enel Distribuzione in S