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Non accenna a placarsi la tensione a Villacidro dove un autonomo comitato cittadino presidia l'edificio del Comune da una settimana per protestare contro il caro-Tari.
"Oggi" racconta Marco Pibiri, rappresentante della comunità villacidrese "Abbiamo acceso davanti al municipio il fuoco in onore di Sant’Antonio abate che non abbiamo potuto fare prima vista la situazione. Abbiamo acceso un piccolo falò ricordando quello che fece Sant'Antonio, un gesto simbolico che può ricollegarsi anche alla nostra lotta. Sant'Antonio, infatti, rubò una scintilla al diavolo per donarla agli uomini che vivevano al buio e al freddo."
"Il nostro comitato" ha proseguito Pibiri "è composto da tantissime persone e non si rifà a nessun colore politico. Quindici di noi dormono qui in Comune da una settimana, ma abbiamo un numero altissimo di sostenitori. Passano a trovarci in comune tra le duecento e le trecento persone al giorno."
Quello che contestano i villacidresi, nello specifico, è un aumento spropositato del costo della Tari (Tassa rifiuti) che va dal +30% fino al +186% secondo i dati del comitato. Il sindaco Teresa Maria Pani ha ammesso l'evidenza degli errori sospendendo il pagamento delle tasse del 2014. "Una vittoria in parte" sostiene ancora Pibiri "il sindaco non ha ancora adempito a tutte le richieste che le sono state fatte. Noi chiediamo la documentazione completa dei costi e ricavi del servizio di nettezza urbana. Altri paesi della Sardegna come Bolotana e Siniscola hanno avuto problemi analoghi ma la nostra protesta è finora la più eclatante. Occuperemo il municipio ad oltranza e siamo pronti ad inasprire la lotta con atti sempre più eclatanti. Gli aumenti di Villacidro sono fuori da ogni logica".