PHOTO
“Alzare la voce con la UE sulla continuità aerea, completare il trasferimento di funzioni e risorse dallo Stato alla Sardegna”.
E’ questa la sintesi dell’ordine del giorno promosso dai deputati Ugo Cappellacci e Pietro Pittalis in occasione della discussione su Alitalia. “Con un’interpretazione restrittiva del regolamento del 2008 – evidenziano gli esponenti azzurri- Bruxelles intende ridurre ai minimi termini la continuità, calpestando il diritto alla mobilità dei sardi e comprimendo le potenzialità del nostro sistema imprenditoriale. Non può sfuggire – proseguono Cappellacci e Pittalis - che la nostra terra è un’isola e l’assenza di alternative per raggiungere la Penisola in tre ore, indicata come requisito nel regolamento, è un fatto oggettivo e incontestabile. Né può sfuggire che il riconoscimento della continuità, sempre nel regolamento, è orientato allo sviluppo economico sociale della Regione. Quando si parla di “servizi minimi” non si può tradire questa finalità. Quando chiediamo una continuità aerea che sia il “ponte” fra la Sardegna e il resto del territorio nazionale- sottolineano i forzisti- non domandiamo altro che un nostro diritto, né più né meno. Il Governo si impegni in un’azione forte per liberare la nostra terra da un giogo ingiusto e illegittimo, che impedisce il varo della nuova continuità aerea. Occorre richiamare con forza Bruxelles al rispetto del Regolamento 1008/2008, ad abbandonare interpretazioni che trattano la nostra isola e l’Italia come figlie di un dio minore, e ad aprire la strada al varo della nuova continuità territoriale aerea. Ma l’aspetto politico sui quali Cappellacci e Pittalis chiedono una vera svolta è quello del trasferimento delle funzioni e delle risorse relative alle continuità territoriale dallo Stato alla Sardegna. Occorre completare il percorso avviato con la l’art. 1, comma 837 e 840, della legge 27 Dicembre 2006 (legge Finanziaria 2007) e prevedere il trasferimento integrale delle funzioni relative alla continuità territoriale, compresa quella marittima, dallo Stato alla Sardegna, e delle risorse necessarie ad esercitare tale competenze. La nostra isola – hanno concluso i due forzisti - deve diventare finalmente artefice delle scelte sui collegamenti aerei e marittimi”.