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Nella giornata di ieri 30 novembre si sono tenuti a Roma i lavori del coordinamento dei presidenti delle Assemblee legislative delle Regioni a statuto speciale e delle province autonome, presieduto dal Presidente del Consiglio regionale della Sardegna, Gianfranco Ganau.
Al tavolo hanno preso i suoi colleghi regionali del Friuli Venezia Giulia, Piero Mauro Zanin, del Trentino Alto Adige, Roberto Paccher e della Sicilia, Gianfranco Micciche'.
All’ordine del giorno l'esame della Memoria sul tema “Una garanzia di rappresentanza nel Parlamento europeo per i cittadini dei territori ad autonomia speciale”, frutto del lavoro di analisi elaborato dal Gruppo di ricerca A.S.A. (Autonomie speciali Alpine), inserito nell'ambito dello studio per la revisione della legislazione vigente per l'elezione del Parlamento europeo.
Il lavoro di ricerca, coordinato dal professor Roberto Toniatti (Ordinario di Diritto pubblico comparato all'Università di Trento), al quale ha partecipato anche il professor Gianmario Demuro, ordinario di Diritto costituzionale all'Università di Cagliari è stato realizzato nell'ambito del progetto L.I.A. (Laboratorio di Innovazione Istituzionale per l'Autonomia integrale dell'Università di Trento) ha l'obbiettivo di affrontare la questione della sottorapresentazione delle comunità e dei territori delle Regioni ad autonomia differenziata nell'assemblea parlamentare dell'Unione europea.
«Il coordinamento delle Speciali – ha spiegato Ganau – ha preso in esame le due proposte di riforma della legge per l'elezione dei membri del Parlamento europeo spettanti all'Italia, illustrate nella Memoria, stabilendo di dare mandato al gruppo di lavoro per lavorare ad una proposta di legge specifica che i consigli regionali delle regioni speciali interessati proporranno come legge nazionale. Un'occasione unica da cogliere al volo – ha aggiunto – anche alla luce dei nuovi seggi assegnati all'Italia per effetto della Brexit: dei 73 del Regno Unito, 27 infatti, sono stati redistribuiti ad altri Paesi e 46 “accantonati” in vista di future adesioni».
Le prossime elezioni europee, in programma il 23 e il 26 maggio 2019, sulla base della proposta del Parlamento europeo e gli eurodeputati assegnati all'Italia passeranno da 73 a 76.
«L'incremento previsto – ha concluso – consentirà di riparare ad una grave distorsione del meccanismo di rappresentanza delle Autonomie speciali e la proposta avanzata va proprio nella direzione di eliminare l'attuale condizione di disparità e sotto – rappresentanza dei cittadini che risiedono in Regioni a Statuto speciale, garantendo loro di poter dare un più concreto apporto al processo di integrazione europea».