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Udienza tecnica e poi lo slittamento al 19 ottobre per riscrivere i capi di imputazione. Si è aperto così il processo a Pietro Oliva, 52enne originario di San Pantaleo, frazione di Olbia, e alla compagnia Stefania Schirru, 53 anni di Simaxis, in provincia di Oristano, l'udienza davanti al gup di Tempio Pausania che vede la coppia accusata dall'imprenditore e influencer bolognese Gianluca Vacchi di aver sottratto dai suoi conti circa 911 mila euro nei dieci anni in cui hanno lavorato per lui, dal 2015 al 2020, per la gestione di alcune ville tra cui una a Porto Cervo.
I legali dei due, Domenico Putzolu e Maria Caterina Pisano, hanno presentato un'eccezione e il giudice l'ha accolta: i capi di imputazione - sarebbero troppo generici, non precisi e vaghi - sono accusati di appropriazione indebita - e sarebbe così impossibile per i loro assistiti difendersi della accuse che l'imprenditore rivolge ai due suoi ex amministratori di fiducia.
La pm Nadia La Femina dovrà ora riscrivere il capo d'imputazione nei confronti di Oliva e Schirru. Alla coppia sarda era stato anche contestato il reato di auto riciclaggio per il trasferimento dei soldi di Vacchi su altri conti. I due hanno sempre respinto tutte le accuse.