Il rafforzamento delle misure sulla zona rossa in Sardegna sulla scorta di ciò che hanno richiesto i comuni lombardi è la richiesta formulata da Anci Sardegna al termine di una riunione che si è tenuta questa mattina a Cagliari.

Una scelta dettata, spiega il presidente Emiliano Deiana, che “La Sardegna oltre ad essere un isola ha un sistema sanitario fragilissimo che non consente di avere servizi “interregionali”.

Tra le richieste, la chiusura totale per due settimane di tutte le attività commerciali e artigianali e dei mercati, consentendo il solo servizio a domicilio. “Tali chiusure ad eccezione delle attività di generi alimentari e delle Farmacie e Parafarmacie”, spiega Deiana.

Chiesa anche la chiusura degli uffici e servizi pubblici, “Salvo – aggiunge – quelli che adottano la modalità di lavoro Smart Working e salvo il mantenimento delle funzioni essenziali, a titolo di esempio: servizi sociali, raccolta rifiuti, polizia locale”.

La chiusura delle attività professionali e di impresa “Che – spiega – non facciamo ricorso integrale allo Smart Working, salvo le attività ritenute fondamentali per la produzione di beni e servizi primari (e le aziende a ciclo continuo e relativa filiera, purché adottino rigorosi controlli e presidi sanitari)”.

“Per tali misure, che evidentemente aggravano ancor maggiormente la tenuta dei sistemi economici locali,  lo Stato – conclude – garantisca con certezza e tempestività, in apposito decreto o altro provvedimento, metodo e tempistica dei ristori economici alle stesse attività e il differimento di ogni forma di imposizione tributaria. Medesima richiesta la facciamo per i bilanci dei Comuni e il differimento di ogni altra scadenza”.