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Questa mattina il nostro giornale ha pubblicato il reiterato monito del direttore del Parco di Molentargius, Claudio Papoff, il quale esortava le persone a non utilizzare la bellissima oasi naturalistica senza osservare responsabilmente il Decreto, che impone invece di non uscire se non per urgenti motivazioni e senza creare assembramenti. Pena, aveva scritto la direzione, la chiusura dei cancelli.
Detto, fatto: di concerto con il Corpo Forestale e di vigilanza ambientale della Regione, Claudio Papoff ha firmato il provvedimento di chiusura del Parco. Ecco le nuove disposizioni:
Divieto di ingresso al Parco
“In forza del Regolamento di Fruizione del Parco, approvato con Deliberazione dell'Assemblea n°15 del 12 dicembre 2016 e visti gli obblighi stabiliti, in materia di lotta al Coronavirus e di contrasto alla sua diffusione, dal DPCM dell'11 marzo 2020 e dei precedenti datati 8 e 9 marzo 2020, per le parti compatibili con il DPCM dell'11 marzo 2020;
visti i profili sanzionatori per il mancato rispetto degli obblighi, di cui all'articolo 4, comma 2 del DPCM dell'8 marzo 2020;
considerata la comunicazione verbale del Corpo Forestale del 15 marzo 2020 che riferisce di avere osservato in pari data degli assembramenti di persone in alcune aree del Parco;
dato atto del forte rischio di trasmissione dell'infezione virale, causato anche da questa forma non autorizzata di vicinanza sociale, in spregio alle necessarie e semplici obblighi di cautela igienico sanitaria;
tutto ciò premesso a partire dal 17 marzo 2020 e fino al prossimo 25 marzo 2020, (fatte salve eventuali modifiche della data di termine delle disposizioni di legeg), è assolutamente vietato a chiunque l’ingresso e la frequenza del parco di Molentargius-Saline; in eccezione a tale divieto è consentito l'ingresso ai residenti, agli agricoltori, agli allevatori e a coloro che possiedono animali ospitati nei terreni del Parco. A queste persone è consentito esclusivamente il transito fino alla loro abitazione o pertinenza;
è consentita inoltre la presenza nel Parco ai mezzi dei dipendenti e delle Imprese appaltatrici dei Comuni di Cagliari e di Quartu Sant'Elena, delle imprese di manutenzione dei servizi di rete, di Abbanoa SPA, delle sue imprese appaltatrici e di quelle impegnate nel conferimento al Depuratore e al personale con i relativi mezzi che opera per conto del Parco; il presente divieto non trova applicazione per le forze dell'ordine, delle armi dell'esercito e del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale della Sardegna; ogni trasgressione è soggetta ai provvedimenti di cui all'articolo 650 del codice penale”.