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Saranno una Pasqua e una Pasquetta anomale quelle di quest’anno: niente gite fuori porta, niente escursioni al mare e in montagna, niente passeggiate, ma anche niente agriturismi.
Ed è anche questo settore che, per via delle norme governative e regionali contro la diffusione del Coronavirus, subirà grosse perdite.
Tuttavia sembra emergere un maggiore interesse per i prodotti locali, Secondo i dati forniti da Contas (Consorzio di tutela dell’agnello di Sardegna Igp), per le festività pasquali si sono venduti 130mila agnelli sardi, il 68% dei quali marchiati Igp. Cresce anche la spesa a chilometro 0.
“Sarà una Pasqua mesta – ha dichiarato il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu – sia per l’emergenza sanitaria che per la conseguente crisi economica. Per gli agriturismo questo è un duro colpo che condizionerà tutta la stagione. Per Pasqua, ma soprattutto Pasquetta stavano registrando sempre più presenza e la maggior parte dei nostri agriturismo Campagna Amica dovevano chiudere le prenotazioni in anticipo. Una perdita ingente che colpisce di conseguenza tantissimi altri settori, come quello del vino per esempio. Come Coldiretti siamo impegnati a tutti i livelli su più fronti per lenire le perdite e dare un po’ di ossigeno con degli interventi da parte dei governi nazionali e regionale”.
“Anche nei momenti più bui abbiamo emerge l’unione dei sardi e la solidarietà – h aggiunto il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba -. Quotidianamente abbiamo in tutta la Sardegna migliaia di richieste da parte dei cittadini di prodotti direttamente dalle aziende agricole. Le stesse vendite dell’agnello confermano che quest’anno più che mai il pranzo di Pasqua e Pasquetta sarà a kilometraggio limitato. Di questo dobbiamo trarne insegnamento anche dopo e dovrebbero adeguarsi anche i supermercati dando maggiore spazio e proponendo nei propri scaffali i prodotti sardi 100%”.