PHOTO
L’emergenza Coronavirus sta mettendo anche a dura prova le attività comunali. È di ieri, infatti, la notizia del rinvio del referendum per il taglio del numero dei parlamentari che ha avuto, come conseguenza, anche il conseguente rinvio delle commissioni elettorali comunali per la nomina degli scrutatori.
Ma c’è anche chi, tra i primi cittadini sardi, ha voluto esprimere un suo pensiero su quanto sta accadendo a causa del Covid-19. È il caso di Daniela Falconi, Sindaca di Fonni che su Facebook scrive: “È evidente a tutti che nessuno può più restare indifferente o derubricare il tutto a una semplice influenza. Le notizie ci arrivano in maniera continua: una maestra positiva con i suoi alunni in quarantena, un deputato francese in rianimazione, due casi di positività a Nuoro, la Lombardia con gli ospedali al collasso che chiede aiuto alle Ong ecc ecc.”
“Ecco, chi nei giorni scorsi pensava che i provvedimenti erano eccessivi, parlava di allarmismi esagerati o aspettava chissà quale adempimento burocratico per decidere di concretizzare le chiusure annunciate dal Presidente del Consiglio dei ministri, spero oggi – aggiunge la prima cittadina – riveda un pò le sue convinzioni e capisca che, come ha detto ieri il nostro presidente Mattarella, serve uno sforzo di responsabilità da parte di tutti. A Nuoro credo ci siano forse non più di 30 posti di terapia intensiva e va da se che non sono sufficienti ad accogliere un picco improvviso di pazienti”.
“Ecco perché la responsabilità – sottolinea la Falconi -. Non serve ne che ci strappiamo i capelli e nemmeno che ci barrichiamo in casa. Però dobbiamo stare attenti e modificare per qualche settimana le nostre abitudini. Lo dobbiamo fare non solo per la nostra salute, ma anche e soprattutto per la salute delle persone che amiamo di più. Prendiamolo come un gesto di generosità. A volte fermarsi e usare questo tempo anziché per le corse sfrenate che facciamo ogni giorno potrebbe tornarci perfino utile a riflettere sulle cose davvero importanti della vita.
“Tra qualche mese – conclude – raccoglieremo i cocci, perché saranno davvero tanti, ed è evidente che ci si sta già preparando economicamente per assorbire il colpo sia a livello regionale che statale. Serviranno tanti miliardi e tanta forza di volontà. Ma ora la cosa più importante è la salute di ognuno di noi e il ringraziamento agli operatori sanitari che si stanno prendendo cura dei pazienti. E Dio salvi la sanità pubblica, per sempre”.