PHOTO
L’amministrazione comunale di Jerzu, guidata dal sindaco Carlo Lai, auspica la riapertura, quanto prima, delle attività economiche ancora chiuse in virtù delle note disposizioni legislative. Il primo cittadino, tramite una nota, ha voluto fare delle precisazioni:
“Si è parlato tanto di una possibile riapertura anticipata ad oggi, 11 maggio, di attività come quelle dei servizi alla persona (parrucchieri, estetiste). L’ordinanza n. 20 del 2 maggio 2020 del Presidente della Regione Sardegna dava questa possibilità delegando al potere di ordinanza dei sindaci la decisione sulla riapertura anticipata condizionandola, fra le altre cose, ad un parametro specifico: l’indice di trasmissibilità del virus (Rt) qualora fosse risultato da oggi uguale o inferiore a 0,5. Al Comune di Jerzu, come praticamente alla quasi totalità dei Comuni della Sardegna, è stato comunicato dall'Assessorato Regionale dell’Igiene e Sanità pubblica un parametro Rt con valore NC (non calcolabile).
Questo ha fatto venir meno un presupposto essenziale affinché il Sindaco potesse emettere l’ordinanza di riapertura. Sarebbero a dire il vero sorti altri problemi di legittimità dell’ordinanza che, se contingibile e urgente, in materia di igiene e sanità pubblica, non può essere adottata in contrasto con le norme statali a pena di inefficacia. Ma questo è un altro capitolo e crediamo che, francamente, agli operatori economici (stremati) poco importi di dispute in punta di diritto amministrativo. Un altro scoglio è, però, rappresentato dai protocolli per la sicurezza dei lavoratori che saranno individuati con apposite linee guida definite dal Comitato tecnico scientifico e dall’Inail solo entro qualche giorno. Di questo, invece, agli operatori importa tantissimo perché una loro mancata osservanza produrrebbe in capo agli operatori pesantissime responsabilità in materia di sicurezza sul lavoro.
I Comuni sono gli enti dello Stato più vicini ai cittadini. Ne avvertono il profondo disagio in momenti drammatici come questi e guardano, quindi, con estrema preoccupazione ai conflitti tra Stato e Regioni perché sanno che i cittadini pagano il prezzo altissimo di questo scontro. Ci auguriamo davvero che il Governo e le Regioni agiscano in sintonia e forniscano un quadro di certezza normativa che dia la possibilità agli operatori economici (artigiani, commercianti e imprese in genere duramente colpiti dal lungo stop) di ripartire in sicurezza quanto prima”.