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Lo scorso anno, anche i pastori sono scesi in piazza per manifestare contro il prezzo, definito da loro non congruo, del prezzo del latte. Per esprimere la loro solidarietà, molte attività hanno esposto nella vetrina un foglio con la scritta “Io sto con i pastori”: un gesto di solidarietà, il loro, nei confronti degli esponenti del comparto in lotta per vedere riconosciuto nei modi dovuti il frutto del loro lavoro.
Ma ora sembra arrivato il momento di ricambiare quel gesto solidale, nei confronti di chi, ora, ha dovuto chiudere a causa delle restrizioni per il contrasto alla diffusione del Coronavirus.
La proposta viene lanciata da Antonio Nurra, un pastore locale: “Pasqua si avvicina mi chiedo chi non sta lavorando, quando finirà i risparmi sacrificati, come farà a pagarsi la spesa. Bene o male noi allevatori stiamo lavorando, non arricchendosi come qualcuno penserà. Io volevo proporre agli allevatori pozzomaggioresi di donare un agnello (o meglio il numero di agnelli che uno può donare) a chi in questo momento a Pozzomaggiore ha chiuso l’attività”, queste le sue parole.
“Per attività, intendo non fannulloni che non facevano nulla sino ad ora. So che per una famiglia un agnello non è tanto e non gli salva la vita, però a noi allevatori, un agnello venduto al macellaio non ci cambia la vita. Quando noi abbiamo scioperato ci sono stati vicino”, ha aggiunto.
“Fate un bel gesto x Pasqua. Chi volesse aderire all’iniziativa dia il numero di agnelli da donare a Mariano Soro (Sindaco di Pozzomaggiore nda) che solamente lui sa chi veramente ha chiuso l'attività, a maniera che si possa accontentare tutti senza discriminazioni”, ha concluso.