“Se non saranno prese immediate misure di sostegno del settore (escluso dalle misure del Decreto “Cura Italia”), il rischio di un collasso per l’intero comparto sarà forse inevitabile”. A lanciare questo grido d’allarme è l’Associazione editori sardi.

Ferme produzione, promozione, distribuzione e vendita dei libri con la chiusura totale delle librerie, dovute alle restrizioni regionali e governative,  il calo del fatturato, fa sapere l’Aes, è stimato oltre l’80 per cento per il solo mese di marzo, mentre la produzione è pressoché bloccata, senza considerare la perdita di immagine sul mercato.

«Sono numeri agghiaccianti con i quali bisognerà fare i conti e sui quali vorremmo confrontarci anche con la Regione Sardegna, cui abbiamo indirizzato, in tempi diversi, una richiesta d’intervento straordinario a favore del comparto, senza avere ancora risposta», ha dichiarato la presidente Simonetta Castia.

“Se non si interviene subito per programmare in anticipo il riavvio dell’attività – ha aggiunto – è molto probabile che sarà inutile farlo dopo, in assenza di imprese. Chiediamo lungimiranza, attenzione e consapevolezza del ruolo che riveste il libro per la nostra isola e per la cultura in genere, così come per le numerosissime professionalità coinvolte”.

La richiesta è quella di mettere urgentemente in atto delle misure di carattere eccezionale, anche in deroga alla legge regionale 22 del 1998,  “Più in particolare – ha aggiunto la Castia – ci attendiamo una dotazione straordinaria di risorse aggiuntive rispetto al magrissimo capitolo di spesa di bilancio e il ripristino, dopo tanti anni di sospensione, di un fondo per l’acquisto copie, ai sensi dell’articolo 4, da destinarsi alle biblioteche sarde”.

Tra le richieste anche il potenziamento delle risorse destinate a riconoscere incentivi per l’acquisto di beni e servizi abolendo le limitazioni di legge, con l’abbattimento o l’ampliamento nella misura di 500mila euro.

“Infine – concludono dall’Aes – se nel 2020 dovesse saltare l’intera agenda di promozione garantita dagli eventi su scala nazionale e internazionale, è chiesta con effetto immediato la riconversione delle spese sul fondo emergenze a supporto dell’editoria libraria locale. A questo si aggiunge la proposta di finanziamento di una campagna di promozione o pubblicità su vasta scala del libro sardo, da svolgersi in collaborazione e in coordinamento con le associazioni di categoria e i soggetti della filiera”.