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“Lei è Laura, lavora all'ospedale civile di Alghero. In questo post non leggerete nessuna sua dichiarazione. Lei non parla, ma parla il suo corpo: Laura è stremata. Non è stremata solo fisicamente ma lo è soprattutto psicologicamente. La sua azienda, la Dussmann è un'azienda virtuosa, una rarità di questi tempi. Gli stipendi sono pagati regolarmente, non viene applicato nessun contratto pirata, ma Laura è stremata”.
Comincia così il ‘bellissimo’ ma allo stesso tempo triste post della Filcams Cgil Sardegna, che mette in evidenza una delle tantissime storie che accomunano tante donne ma anche tanti uomini che non si fermano: “Lavora part time, ogni giorno inizia alle 6 del mattino e lavora la domenica, a Natale, a Pasqua e a Capodanno, e lavora anche adesso, con il Coronavirus a pochi passi da lei.
Il suo Contratto Nazionale prevede una paga poco superiore ai 7 euro lordi e non viene rinnovato da 7 anni. A fine mese se sarà fortunata prenderà uno stipendio di 600 euro. In quei 600 euro c'è tutto, tutto quello che Laura fa per l'Ospedale, per i medici, per i pazienti e per tutti noi. Lei – si legge sempre sul post di FB - è una lavoratrice invisibile e il suo lavoro, essenziale oggi più che mai per l'intera collettività, vale solo 600 euro. Sanificare, bonificare, igienizzare e formarsi continuamente sui prodotti e sulle misure precauzionali da adottare... Vestirsi con mascherine, guanti, sovracamici , occhiali e chiedersi se tutto questo basti... Se tutto questo sia sufficiente a proteggere se stessa e soprattutto i suoi cari: questa è la sua quotidianità.
Perchè è questo che il Coronavirus ha portato nelle vite dei lavoratori: la paura. La paura assieme ai doppi e tripli turni, la paura assieme ad un'immane stanchezza fisica e mentale. E non è solo paura di essere contagiati, ma è anche quella di sbagliare le procedure e poter favorire il contagio. E non è solo la stanchezza dei turni interminabili, ma è anche la stanchezza del non poter dormire la notte e non poter recuperare, perchè il corpo ti fa male, i muscoli sono dolenti e la gola ti brucia per i troppi disinfettanti usati. Guardate Laura, guardate la sua fatica, la sua paura... Lei non è un lavoratore invisibile – conclude la Filcams Cgil Sardegna - lei è Laura e tutta l'Italia è ricca di donne come Laura che stanche e angosciate, ogni giorno lavorano per tutti noi. Grazie Laura”.