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L’emergenza Coronavirus rischia di creare grosse ripercussioni tra le imprese edili della Sardegna che sono pronte a chiudere tutto se non verrà garantita la sicurezza sul posto di lavoro.
A lanciare l’allarme è il presidente di Confartigianato Edilizia Sardegna, Giacomo Meloni: “Quotidianamente riceviamo segnalazioni di colleghi che non riescono più a portare avanti i lavori per l’impossibilità di assicurare in tutti i cantieri edili le indispensabili misure di sicurezza e di tutela della salute dei lavoratori”.
“Infatti – ha aggiunto – l’organizzazione del cantiere spesso non consente di conciliare la prosecuzione dell’attività con le disposizioni stabilite dai Dpcm e dal Protocollo del 14 marzo, come deve avvenire, per esempio, per la sanificazione periodica degli ambienti o la messa a disposizione di gel igienizzanti”.
Tra le difficoltà segnalate, l’impossibilità di reperire idonei dispositivi di protezione individuale necessari per eseguire le lavorazioni che richiedono una distanza inferiore a 1 metro, il problema di garantire tale distanza all’interno dei mezzi di trasporto collettivo dei lavoratori, la complicata gestione e sanificazione di servizi vari e il mancato approvvigionamento dei materiali da costruzione diretti ai cantieri per via della chiusura dei magazzini di vendita, oltre ai posti di blocco.
“Alle aziende del settore ripeto: valutiamo l’opportunità di interrompere l’attività lavorativa – queste ancora le parole di Meloni – dobbiamo essere responsabili e disponibili a dare un attivo contributo al contrasto dell'epidemia. Se ciò comporta mettere in atto la drastica misura della sospensione di ogni attività nei cantieri, dobbiamo essere pronti a farlo. Fatte salve le situazioni di urgenza ed emergenza, le imprese edili devono considerare la temporanea sospensione della propria attività”.
Da qui l’appello alla politica e alle Amministrazioni: “Da soli non ce la facciamo per il futuro delle imprese e del sistema economico isolano e italiano, un’azione così pesante e così incisiva, non può essere affrontata in solitudine”.