La segretaria della Fisascat Cisl Monica Porcedda plaude il grandissimo lavoro di medici e infermieri, tutto un settore che in queste settimane di emergenza da Coronavirus non si fermano per alcun motivo, o quasi. Poi, c’è tutto un altro grande “esercito” di lavoratori indispensabili: “Ringraziamo il grande lavoro che fanno tutti gli infermieri, i medici e le forze dell’ordine che ogni giorno lavorano fino allo stremo per cercare di bloccare il contagio di questo maledetto virus – dice Porcedda - ma ricordiamoci anche il grande lavoro che fanno gli Addetti ai servizi di pulizie, ospedaliere, uffici pubblici, Università, Poste. “Sono le lavoratrici invisibili. Sono quelle che si alzano alle 5 del mattino, ma nessuno le vede. Sono quelle lavoratrici degli appalti dell’Università , del Comune , del Tribunale, di Argea, dell’Autorita Portuale e delle Poste che non ricevevano gli stipendi ed oggi non hanno ancora ricevuto quello di febbraio e non si sa quando lo riceveranno“.

Il lavoro di queste persone è spesso scontato, ma sono loro che in questo momento con il loro lavoro garantiscono l’igiene e la sanificazione degli ambienti. Mancano le mascherine, cercano di tenere le distanza tra loro e chi continua a lavorare negli uffici, negli ospedali per garantire la sicurezza di chi non può rimanere a casa , perché deve dare un servizio pubblico.
Poi ci sono le guardie giurate e gli addetti al commercio  - aggiunge Monica Porcedda, Cisl - tutti quei lavoratori di cui nessuno parla. I lavoratori con salari minimi, con contratti bloccati da anni, loro continuano il loro lavoro e garantiscono la nostra sicurezza. Gli addetti al commercio, fanno in modo con il loro lavoro di darci un servizio a noi tutti indispensabile. Questi sono i lavoratori di cui molti non parlano e di cui non ci si ricorda, ma sono loro che continuano ad andare a lavoro ogni giorno. Ancora una volta dobbiamo dire grazie a loro perché ogni figura è importante. La solidarietà, la serietà e il senso di responsabilità che i nostri addetti stanno dimostrando – conclude la sindacalista -  non la dobbiamo dimenticare mai, cerchiamo di dare loro la stessa solidarietà in futuro”.